
Collana: Saggi. Storia e scienze sociali
2004, pp. XVI-688 e X-805, due volumi rilegati con cofanetto
ISBN: 9788879899079
€ 64,50 € 61,28
Heinrich August Winkler, il più autorevole storico tedesco del nostro tempo, si misura con un compito quanto mai arduo: raccontare a tutto tondo la storia della Germania, dalla caduta del Sacro Romano Impero alla riunificazione del paese negli anni novanta del XX secolo. Ne nasce una storia politica e insieme culturale e sociale, incentrata sulla costruzione dell’idea di nazione, in un paese che più tardi di altri ha compiuto un percorso effettivo di unificazione, ma che prima di altri aveva concepito la nazione come idea. La questione da cui Winkler prende le mosse è la più classica: è esistito, oppure no, un Sonderweg tedesco, un percorso storico «particolare» della Germania? Per molto tempo la cultura tedesca ha risposto di sì. Oggi prevalgono invece le risposte negative. Secondo l’opinione dominante la Germania non si è differenziata dalle altre grandi nazioni dell’Europa occidentale in maniera così netta da poter parlare di una «via particolare tedesca»; e d’altra parte, una presunta «via normale» non l’ha percorsa nessun paese di questo mondo. E tuttavia gli interrogativi sulle peculiarità tedesche riemergono continuamente, tanto da non poter essere preventivamente elusi. La risposta non può che trovarsi alla fine di una complessa ricognizione storica, al cui centro si deve porre il rapporto tra democrazia e nazione. Da qui si dipana un’esposizione piana e rigorosa, accessibile nello stile, e densa di spunti di riflessione. Fin dalla sua nascita, la nazione tedesca ha dovuto confrontarsi con quel mito dell’impero, la cui costruzione, iniziata in età medievale, ha attraversato tutta la sua storia, e le cui origini erano riconducibili al lontano passato della Roma imperiale. Con esso ogni successivo passaggio ha dovuto fare i conti: dall’esperienza bismarckiana alla guerra franco-prussiana; dall’età guglielmina alla prima guerra mondiale; dalla Repubblica di Weimar alla catastrofe del Terzo Reich, destinata a segnare con un marchio indelebile la memoria e la coscienza delle generazioni future; fino alla lunga e dolorosa fase dei «due Stati» e alla definitiva, liberatoria unificazione del 1990. Un grande storico tedesco dell’Ottocento, Leopold von Ranke, aveva attribuito alla storia il compito di dire «semplicemente come le cose sono andate davvero». «Dopo Hitler – osserva Winkler – la storia non si può più scrivere così. La domanda deve essere un’altra. Perché le cose sono andate davvero così?».
Heinrich August Winkler
Heinrich August Winkler, nato nel 1938 a Königsberg, ha studiato storia, filosofia e diritto pubblico a Tubinga, Münster e Heidelberg. Professore prima alla Freie Universität di Berlino, e poi a Friburgo, dal 1991 insegna Storia contemporanea alla Humboldt-Universität di Berlino. Di Winkler la Donzelli editore ha pubblicato: La Repubblica di Weimar (1998) e L’eredità di Weimar (con G. E. Rusconi, 1999).
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