

L’Italia è il paese dei distretti industriali, duecento realtà di eccellenza che «pesano» per quasi il 40% del Prodotto interno lordo nazionale e, sull’occupazione, con circa tre milioni di piccoli imprenditori, artigiani e lavoratori. Il made in Italy è nato qui, in questo mondo attivo e dinamico al quale si deve il 50% dell’export italiano. Tessile, meccanica, alimentare, ceramica, abbigliamento, gioielli. Ma anche nicchie di elevata tecnologia e innovazione imprenditoriale di altissima qualità. Purtroppo, nonostante la vitalità del tessuto sociale dei distretti e la caparbia voglia di fare di chi vi lavora, questo modello industriale è in crisi: negli ultimi tre anni l’export è diminuito di ben sei miliardi di euro, con una crisi di fiducia crescente tra i produttori, aggravata dalla paura della minaccia cinese e dalle tensioni legate al supereuro. Delusi dalla inefficace politica economica del centrodestra, gli imprenditori e i lavoratori dei distretti hanno chiesto a Pierluigi Bersani ed Enrico Letta, entrambi ministri dell’Industria nei precedenti governi di centrosinistra, un confronto finalmente propositivo. E così, in un viaggio di venti tappe in tre mesi, tra i distretti industriali del Nord-ovest, del Nord-est, del Centro e del Sud, i responsabili economici di Ds e Margherita hanno ascoltato le voci allarmate e le richieste di un’Italia silenziosa che non molla, a cui è necessario dare fiducia senza i proclami mirabolanti e irrealistici che stanno affossando il paese. Ne è emersa un’immagine complessa e articolata: un paese ricco di idee e di iniziative, ma anche di rabbia e sconcerto: desideroso di rilanciare l’industria manifatturiera e di evitare che l’Italia diventi la Disneyland ambientale e archeologica che tanto piace a chi non vuole investire sulla gente e sulla sua voglia di impresa. Il modello dei distretti non è finito. C’è una società pronta, se messa nelle dovute condizioni, a raccogliere la sfida del rilancio dell’economia nazionale. È necessaria però una nuova politica, fatta di proposte come le 50 elaborate durante questo viaggio, e che sappia accompagnare le nuove sfide cui è chiamato il sistema industriale italiano.
Enrico Letta
Enrico Letta (Pisa,1968) è il Segretario del Partito Democratico. Laureato in Diritto internazionale, dal 1993 al 2021 è stato segretario generale dell’Arel (Agenzia di ricerche e legislazione). Ha ricoperto vari incarichi istituzionali: nel 1998, con il primo governo D’Alema, è ministro per le Politiche Comunitarie, nel 2000 è ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato nel secondo governo D’Alema, incarico che conserva con il governo Amato, per il quale è anche ministro del Commercio con l’Estero fino al 2001. Deputato in Italia e in Europa, dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 è Presidente del Consiglio dei Ministri. Dall’aprile 2014 insegna a Parigi a Sciences-Po.
Pierluigi Bersani
Pierluigi Bersani, parlamentare, responsabile economico dei Democratici di Sinistra, si è laureato in Filosofia presso l’Università di Bologna. È stato presidente della Regione Emilia Romagna, ministro dell’Industria e ministro dei Trasporti nella scorsa legislatura. È cofondatore dell’Associazione Nens (Nuova Economia Nuova Società) e capolista per la circoscrizione Nord-ovest della lista «Uniti nell’Ulivo» per le elezioni europee 2004

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