L’idea di scegliere la provincia di Foggia come terreno di sperimentazione di una ricerca sul ruolo delle istituzioni intermedie nello sviluppo del territorio e nella gestione del livello locale di governance ha preso le mosse da un’attenta lettura del sistema economico territoriale foggiano, avviata dalla ricostruzione delle politiche governative e dei loro effetti, dall’inizio del Novecento a oggi. L’obiettivo del progetto di Maria Gabriella Rienzo è quello di individuare l’esistenza in Capitanata di elementi che avrebbero potuto determinare un processo di sviluppo economico diverso, assicurando benessere e ricchezza alle popolazioni e all’ambiente, nel rispetto delle vocazioni locali. Il progetto si pone nell’ottica di un filone di studi recenti, teso a sperimentare la categoria, ideologicamente generica, di sviluppo sostenibile nell’ambito della specificità dei sistemi locali territoriali e il funzionamento di un concetto alternativo di sviluppo, che parta dalla verifica del ruolo che gli enti locali hanno avuto nel coordinamento degli interventi di governo del territorio. Tale approccio consente di individuare, anche attraverso il confronto con altre realtà del Mezzogiorno, la tipologia del sistema locale della Capitanata e le modalità delle origini e del radicamento storico della sua identità territoriale. Dai lavori dei docenti di diversi settori scientifico-disciplinari, provenienti dall’Università di Foggia e da altre università italiane e straniere, e dei rappresentanti delle principali istituzioni della provincia, emergono alcune iniziali indicazioni sugli obiettivi prioritari, le specificità settoriali e le metodologie in base ai quali orientare lo studio del territorio, delle sue istituzioni intermedie e dei suoi principali attori economici. È fondamentale, secondo la curatrice, che l’Università di Foggia si ponga come punto di riferimento delle istituzioni locali, sul territorio cittadino e provinciale, per il coordinamento degli interventi di sviluppo sostenibile in Capitanata, in quanto è l’unica istituzione culturale super partes in grado di mettere a confronto gli assunti teorici con la ricostruzione della memoria storica dei luoghi, indispensabile quest’ultima per proporre nuovi strumenti di pianificazione che operino in direzione della sostenibilità territoriale.
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