

Dietro la campagna di riduzione delle tasse che con tanto vigore le destre di tutto il mondo portano avanti si nasconde un mix di radicalizzazione anti-statale e di populismo, i cui esiti sono ben esemplificati dall’attività dell’amministrazione Bush negli Stati Uniti e del governo Berlusconi in Italia. Si tratta di un fine che non è tanto economico, quanto eminentemente politico: tagliare le entrate fiscali e, a partire da esse, i servizi pubblici, incrementando per questa via la disaffezione dei cittadini nei confronti dello Stato e diminuendo il senso di responsabilità collettiva. Questo libro analizza i veri obiettivi delle politiche economiche delle destre, demistificando le motivazioni con cui gli aggressivi programmi di riduzione delle tasse vengono sostenuti, e rendendo esplicito il limite oltre il quale la diminuzione della pressione fiscale compromette non solo il livello e la qualità dei servizi, ma gli stessi legami di cittadinanza di una società.

La nuova frontiera
Scritti e discorsi (1958-1963)

Lo scettro senza il re
Partecipazione e rappresentanza nelle democrazie moderne

La sinistra possibile
Il Partito democratico alle prese col futuro

Il muretto
Storie di ordinaria convivenza tra italiani e immigrati

Enrico Minio
Un sindaco «riformista» nell'Italia del dopoguerra

Nessun dio ci salverà
Riflessioni sulla sinistra italiana tra sconfitta e speranza scritte con Andrea Colombo

Giuristi del lavoro
Percorsi italiani di politica del diritto

L' Europa indispensabile
Tra spinte nazionalistiche e mondo globalizzato

Del razzismo
Carteggio 1843-1859

Capitalismo: lusso o risparmio?
Alla ricerca dello spirito originario

Donne e uomini migranti
Storie e geografie tra breve e lunga distanza

Naufraghi della pace
Il 1945, i profughi e le memorie divise d'Europa