Vincenzo FARINELLA e Silvia PANICHI

L'eco dei marmi

Il Partenone a Londra: un nuovo canone della classicità

Con un saggio introduttivo di Salvatore Settis sulla "Acropoli futura"

Collana: Saggi. Arti e lettere
2003, pp. XXVI-128, con 32 di illustrazioni in b/n e a colori fuori testo, rilegato
ISBN: 9788879898256

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Scheda libro

Da Atene a Londra: l’Ottocento è ai suoi inizi, quando l’ambasciatore inglese a Costantinopoli, Lord Elgin, decide di patrocinare l’impresa di distacco e invio in Inghilterra di gran parte dei rilievi del Partenone. Il grande viaggio (senza ritorno) dei marmi verso la metropoli della modernità europea si rivela come qualcosa di più di un trasloco. Esposte provvisoriamente in alcune dimore signorili londinesi, le sculture danno subito adito a un memorabile dibattito. Si discute animatamente la loro attribuzione a Fidia, il più celebre scultore dell’antichità; se ne approfondisce il confronto con l’ideale classico proposto da Winckelmann; si dibatte l’opportunità di un loro restauro (proposta tra gli altri al Canova, e da lui rifiutata). Quell’arrivo segna un vero e proprio punto di non ritorno: come ammette senza riserve Quatremère de Quincy, il massimo teorico dell’arte dell’epoca, «adesso tutti i nostri studi devono ricominciare». Non meno intenso è il confronto sul valore economico da attribuire ai reperti e sull’opportunità del loro distacco dal monumento originario. Dal 1817, anno in cui i marmi del Partenone vengono finalmente esposti al pubblico nelle sale del British Museum, i rilievi di Fidia diventano il massimo simbolo della classicità. E la loro immagine comincia a riflettersi all’infinito, in una miriade di studi, di imitazioni, di riprese. L’esposizione e la diffusione dei loro calchi nelle accademie e nelle scuole d’arte fanno sì che un numero sempre maggiore di artisti possa ora non solo ammirarle, ma anche studiarle e copiarle dal vero. Ed è – come ricorda Salvatore Settis nell’importante introduzione al volume – uno dei momenti topici della definizione del canone dell’«antico» nella nostra cultura moderna. Questo libro racconta l’eco di quei marmi nella sensibilità dell’Occidente europeo moderno. Le tracce di quelle sculture nell’arte italiana e la loro influenza sulla cultura artistica inglese e sulla pittura francese, testimoniano la forza delle loro suggestioni, che viene qui esaminata in un arco compreso tra l’epoca neoclassica e gli anni venti e trenta del Novecento.

Autori

Vincenzo Farinella
Vincenzo FARINELLA insegna Storia dell’arte moderna all’Università di Pisa. Ha studiato l’arte italiana del Rinascimento nei suoi rapporti con l’antichità classica e l’arte europea nel passaggio fra Otto e Novecento.

Silvia Panichi
Silvia Panichi, antichista di formazione, si occupa in particolare della trasmissione di temi e modelli dell’antichità classica nell’arte moderna. Insegnante e traduttrice, ha pubblicato, insieme a Vincenzo Farinella, L’eco dei marmi. Il Partenone a Londra: un nuovo canone della classicità (Donzelli, 2003). Con Donatella Puliga è autrice, per Einaudi, di In Grecia (2001), Un’altra Grecia (2005) e Roma (2012). Dal 2008 al 2013 è stata assessora alla Cultura del Comune di Pisa.