
Giacomo Leopardi
Memorie della mia vita
Sesto volume dell'Edizione tematica dello Zibaldone stabilita sugli Indici leopardiani
Collana: Biblioteca
2003, pp. IVC-572, rilegato
ISBN: 9788879898225
€ 27,00 € 25,65
Luogo dello spazio interiore, il percorso delle Memorie della mia vita è origine di tutti gli altri «libri» dello Zibaldone. Nel tempo della memoria si pone infatti il ricordo autobiografico, in cui la casa paterna, i genitori, i fratelli trovano un’identità diversa, quella recepita da Giacomo in alcuni particolari momenti del suo rapporto con loro. Ma memoria è soprattutto analisi, di sé e degli altri: da questo punto di vista l’itinerario leopardiano diviene una discesa nel profondo dell’inconscio, giungendo a definire la storia e le forme della depressione moderna a partire dal sé, e delineando nello stesso tempo i modi del comportamento individuale nella società. L’analisi delle passioni si unisce così a quello che Leopardi chiama il Macchiavellismo di società, per stabilire definitivamente le forme della diversità. Leopardi si pone allora come soggetto che vive al limite della comunità sociale, contro le forme dell’«incivilimento smisurato», perché ancora in grado di sentire la vita e disconoscere la mediocrità: il suo essere-nel-mondo significa quindi vivere la propria sensibilità per poter toccare il bello, permettendo all’immaginazione di fiorire. L’impossibilità di volgersi al poetico, in un mondo che cerca solo l’utile, e la sofferenza, la «malinconia», che deriva dalla distruzione delle illusioni spingono l’uomo sensibile alla morte interiore, cioè all’indifferenza. Contro questo mostro, prodotto dell’epoca moderna, la voce di Leopardi è denuncia, grido di adolescente, consapevolezza di una ineluttabilità metafisica e storica, ma anche desiderio infinito di un’utopia possibile.
Giacomo Leopardi
L’immenso manoscritto dello Zibaldone di pensieri di Giacomo Leopardi – custodito presso la Sezione manoscritti della Biblioteca Nazionale di Napoli – era costituito da un insieme di fogli sciolti, conservati in una cassetta che Leopardi portava con sé in ogni spostamento e che giunse a contenere 4526 pagine numerate dallo stesso autore, poi rilegate in 7 volumi per decisione della Commissione presieduta da Carducci. Accanto al manoscritto si sono conservati altri materiali: un lemmario di 555 schedine, 38 schedine (le polizzine «richiamate»), 3 indici e 7 schede più grandi (le polizzine «non richiamate») che tracciano 8 differenti percorsi tematici. Di questi, il presente volume ne documenta due (Lingue e Volgare latino; gli altri sei sono oggetto del volume precedente: Trattato delle passioni, qualità umane ec., Manuale di filosofia pratica, Della natura degli uomini e delle cose, Teorica delle arti, lettere ec. Parte speculativa, Teorica delle arti, lettere ec. Parte pratica, storica ec., Memorie della mia vita). Oltre ai testi richiamati nei due percorsi tematici, la presente edizione raccoglie i brani oggetto di ulteriori rinvii, restituendo così, non l’intero corpus dello Zibaldone, ma la mappa completa dei materiali che Leopardi aveva selezionato al fine di una riflessione più sistematica: da queste carte – scritte tra il luglio 1817 e il dicembre 1832 – si evince l’intenzione del loro autore di considerarle un universo suscettibile di diversi possibili scandagli e di differenti possibili sequenze: di più, come una sorta di macchina pensata in funzione di una sua componibilità.
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