
Collana: Saggi. Arti e lettere
2003, pp. XXXV-249
ISBN: 9788879897662
€ 18,00
«Il visuale è essenzialmente pornografico», scrive Fredric Jameson, «i film ci chiedono di guardare il mondo come se si trattasse di un corpo nudo». In un universo interamente trasformato in icone e feticci, anche lo scontro culturale si combatte infatti sul piano delle rappresentazioni e di un’estetica che è sempre più geopolitica. Così, con Firme del visibile uno dei più importanti critici americani indaga il cinema, riflettendo sul rapporto tra il mondo delle immagini sullo schermo e il mondo storico da cui esse provengono. Possono i film – si chiede Jameson – pretendere nel mondo postmoderno il posto che aveva un tempo il romanzo come strumento privilegiato per leggere e indagare la realtà sociale? In questa serie di saggi stesi nell’arco di un ventennio (molti dei quali considerati nel mondo anglosassone dei veri e propri classici della critica della cultura), Jameson porta alla luce il potenziale demistificatorio e utopico del cinema nella vita contemporanea, dominata dalla mercificazione, e dove le lotte per controllare il desiderio e il senso sempre più si combattono proprio nel campo del visuale. Attraverso film come Shining di Stanley Kubrick, Psycho di Alfred Hitchcock, Lo squalo di Steven Spielberg, Il padrino di Francis Ford Coppola, Hitler di Hans-Jürgen Syberberg e Blow-up di Michelangelo Antonioni, Jameson giunge dunque a ripensare con una consapevolezza che in altri campi non sarebbe possibile tutta una serie di concetti chiave del nostro tempo, quali quelli di allegoria, di postmoderno, di mimesi, di mappatura cognitiva e di realismo magico. Analisi minuziose e tuttavia mai fini a se stesse: sempre pronte, invece, a ribaltare dialetticamente l’opera d’arte in sintomo diagnostico e, viceversa, a illuminare la grana della pellicola con i riverberi di una realtà che le immagini trasfigurano e cancellano nello stesso istante in cui la manifestano.
Fredric Jameson
Fredric JAMESON è docente di Letteratura comparata presso la Duke University di Durham (North Carolina). Tra i suoi numerosi libri tradotti in italiano: Marxismo e forma. Teorie dialettiche della letteratura nel XX secolo (Liguori, 1974); La prigione del linguaggio. Critica dello strutturalismo e del formalismo russo (Cappelli, 1982); Il postmoderno o la logica culturale del tardo capitalismo (Garzanti, 1989); L’inconscio politico (Garzanti, 1990) e Tardo marxismo. Adorno, il postmoderno e la dialettica (Manifestolibri, 1994).
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