Carlo Levi

Roma fuggitiva

Una città e i suoi dintorni

Introduzione di Giulio FERRONI. A cura di Gigliola DE DONATO

Collana: Saggi. Arti e lettere
2002, pp. XXIV-164
ISBN: 9788879896955

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Scheda libro

«La notte, a Roma, par di sentire ruggire leoni». Il folgorante inizio de L’Orologio contiene in sé la cifra del rapporto tra Carlo Levi e la città che forse più amò e che più fu sua. Una città, insieme, eterna e «fuggitiva», nobilissima e plebea, continuamente in bilico tra il cammeo e la patacca. In questi scritti, dedicati a Roma tra il 1951 e il 1963, si dipana il filo di un giudizio critico che coglie la città in una fase cruciale di trasformazione. Levi sente tutto il fascino di una Roma in cui vede convivere i tempi diversi di una vita popolare e quotidiana, che s’intrecciano con quelli di una storia tanto ricca da essere vissuta come «natura». Sfila così nelle sue pagine una moltitudine di tipi e personaggi, veri ritratti parlanti e gesticolanti di un mondo popolare «differenziato», di antichissima civiltà, dotato di sorprendente vitalità e insieme della più flemmatica e scettica filosofia di vita. Si sente il respiro di una città bellissima, in cui risplende tutta l’autenticità di una «umile Italia», non ancora oppressa dal degrado, e tuttavia già insidiata dalle trasformazioni sempre più accelerate degli anni sessanta, sotto i colpi della speculazione e della cattiva politica, di una frettolosa e incolta modernità. Vissuta dall’interno, nella sua più viva concretezza, la Roma degli anni cinquanta e sessanta appare una «meraviglia» minacciata, quasi mitica, che tuttavia ancora ci incanta con il suo fascino di cose perdute. Carlo Levi ci accompagna per le strade di questa città di sogno: dalle feste popolari di San Giovanni e della Befana a Piazza Navona al frastuono della fine dell’anno, al teatrino di Pulcinella al Pincio, all’umanità di un piccolo negoziante e della sua botteguccia piena di meraviglie, al vuoto affascinante del Ferragosto, al tripudio delle Olimpiadi e alle giornate della protesta civile del luglio 1960.

Autore

Carlo Levi
Scrittore, pittore e politico, Carlo Levi è stato uno degli intellettuali di spicco del Novecento italiano. Antifascista, tra il 1935 e il 1936 fu condannato dal regime al confino in Lucania, e da quell’esperienza nacque Cristo si è fermato a Eboli, oltre a un indissolubile legame con il paese di Aliano, dove volle essere sepolto alla sua morte, nel 1975. La sua eclettica attività creativa e politica, dal dopoguerra in poi, fu intensamente intrecciata a quella di instancabile viaggiatore e, tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni settanta, intraprese una serie di viaggi che lo portarono in Russia, India, Cina, Stati Uniti e Cile.