
Collana: Saggi. Arti e lettere
2002, pp. XXXII-144
ISBN: 9788879896610
€ 17,56
Se davvero il cinema, come ha scritto André Bazin, è condannato alla riproduzione mimetica del mondo fisico dall' «effetto di realtà» del medium fotografico, in che modo sarà possibile rappresentare sul grande schermo il trascendente? Da Griffith a DeMille, la risposta di Hollywood è stata relativamente semplice: servendosi degli effetti speciali. Alla fine degli anni sessanta, però, un giovane studente dell'Ucla appena uscito dal seminario prova a ripensare la questione interrogando i grandi maestri del cinema europeo e giapponese, specialmente Ozu, Bresson e Dreyer. Ne è venuta fuori prima una brillante tesi di dottorato e poi, nel 1972, questo libro, Il trascendente nel cinema, uno dei pochi classici indiscussi della riflessione contemporanea sull'estetica del film. Se poi il giovane dottorando si chiama Paul Schrader - futuro sceneggiatore per Martin Scorsese di Taxi Driver e del recente Al di là della vita, nonché regista in proprio di alcuni dei più importanti film americani degli ultimi decenni - e il relatore della tesi risponde al nome di Rudolph Arnheim, la traduzione italiana di questo volume, punto di incontro tra saperi e approcci molto diversi, può essere considerata un piccolo evento. Filosofia, antropologia, religione, storia dell'arte: nessuna disciplina viene trascurata nell'indagine di Schrader, ma tutte sono chiamate a delineare una fenomenologia del sacro nell'arte, alla ricerca di uno «stile trascendentale» che accomuna opere appartenenti a tradizioni culturali non comunicanti tra loro e fa dialogare lo Zen con la Scolastica e Kandinskij con le icone bizantine. Come ha scritto Edoardo Bruno nella Nota introduttiva al volume, il libro di Paul Schrader «costituisce la riprova che il cinema è tutto nella presenza dell'immagine, nella fisicità delle emozioni, per cui il trascendente diventa l'immanente che vive nella vibrazione di un gesto, nell'esperienza di un volto, nella forza di una parola».
Paul Schrader
Paul Schrader ha realizzato per Martin Scorsese la sceneggiatura di Taxi Driver (1976) e Al di là della vita (1999); di Mosquito Coast (1986) per Peter Weir, dirigendo in proprio alcuni dei film più significativi della «nuova Hollywood», tra cui Hardcore (1978), American Gigolo (1980) e Mishima (1985).
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