Nicole Dacos

Roma quanta fuit

Tre pittori fiamminghi nella Domus Aurea

Traduzione di Maria Baiocchi

Collana: Saggi. Arti e lettere
2001, pp. XIV-172, con 96 di tavole fuori testo in b/n, rilegato
ISBN: 9788879896368

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Scheda libro

Prima di questo volume, poco si conosceva dei rapporti tra l'arte fiamminga e quella italiana nella prima metà del secolo XVI. Il vasto reticolo dei rapporti di reciproca influenza, di condizionamenti e di «risposte» tra le due tradizioni artistiche, che ebbe certamente in Roma il suo punto di incontro e scontro, restava per molti versi oscuro, impenetrabile. Partendo da un paesaggio di rovine romane - con una data, 1536 e una firma, Herman Posthumus - Nicole Dacos ha collegato quel quadro a un nome apparso, con quelli di Maerten van Heemskerck e di Lambert Sustris, tra i graffiti della Domus Aurea. Allievi di Jan van Scorel, che a Roma lavorava per Adriano VI prima del rientro a Utrecht, e venuti dall'Olanda «per imparare», Posthumus, Heemskerck e Sustris nelle loro scorribande romane sono legati direttamente alla veduta, genere destinato a un avvenire straordinario di cui qui si analizza la formazione. Il filo rosso dell'indagine è Posthumus, del quale si ricostruisce grazie a documenti, e soprattutto all'analisi stilistica, la vita errabonda: dal viaggio a Tunisi insieme a Jan Vermeyen al soggiorno a Roma, dove lavorerà all'ingresso trionfale di Carlo V, dall'attività a Landshut in Baviera sino al ritorno ad Amsterdam. La nuova edizione di questo libro apprezzato fortemente dalla critica e dal pubblico (la prima edizione, andata presto esaurita, era uscita nel 1996) aggiorna e integra l'indagine. Così un quadro inedito permette di rivisitare la formazione di Sustris dall'Olanda a Roma, a Padova. Viene altresì arricchita la conoscenza dell'allievo tedesco di Scorel, Calcar, che in quella città lo aveva preceduto, anche lui dopo un soggiorno romano.

Autore

Nicole Dacos
Nicole DACOS vive tra Roma e Bruxelles, presso la cui università insegna, ed è Direttore di ricerca del Fonds National de la Recherche Scientifique. Ha scritto monografie ormai classiche sulla formazione delle grottesche (Warburg Institute, 1969), e sulle Logge di Raffaello (Istituto Poligrafico dello Stato, 1977 e 1996). Da molti anni studia la presenza in Italia degli artisti dei Paesi Bassi e della penisola iberica.