

Secondo una radicata tradizione di studi antropologici, ormai largamente acquisita anche dal senso comune, il clientelismo è uno dei caratteri costitutivi della realtà del nostro Mezzogiorno. Ad esso viene strettamente connessa l'idea della raccomandazione, cioè di una qualche forma di relazione sociale tesa a «forzare le regole», e che va dalle più piccole e innocue richieste di favori, fino alle forme più gravi di sopraffazione e stravolgimento delle regole. Ma la raccomandazione è davvero, e soltanto, un fatto meridionale? Tutta la vicenda di Tangentopoli in Italia, così come le crisi economiche dell'Asia e della Russia, o lo scandalo che ha investito in Germania il partito dell'ex cancelliere Kohl, indicano che i tempi sono maturi per una riconsiderazione del clientelismo. Qual è, allora, dal punto di vista culturale, la distinzione tra corruzione e comportamento corretto? Fino a che punto la corruzione può essere efficacemente combattuta a livello culturale? Questa indagine, basata su una ricerca etnografica condotta in un paese del Materano, conferma che la raccomandazione rappresenta ancora un'istituzione culturale decisiva, ma rivela anche quanto gli ambiti, le pratiche, gli stessi connotati della sfera di comportamenti che si raccoglie attorno ad essa siano profondamenti mutati. I protagonisti attuali adottano strategie razionali di capitalismo e consumismo per reinterpretare quelli che erano i rapporti di scambio che si esprimevano nella società tradizionale; ecco emergere la «mafia finanziaria», gli «imprenditori» delle tangenti. Il clientelismo valica così il livello strettamente locale, e finisce per coinvolgere l'ambito più vasto dei rapporti di potere, a livello nazionale e internazionale; lo stesso paradigma weberiano, sulla base del quale viene normalmente giudicata la raccomandazione, diventa esso stesso oggetto dell'indagine.
Dorothy Louise Zinn
Dorothy Louise ZINN è un'antropologa statunitense che risiede a Matera. Attualmente collabora con l'Università degli Studi della Basilicata e con diversi programmi americani di studio che operano a Matera. Ha condotto varie ricerche sul campo nel Mezzogiorno su argomenti quali la disoccupazione giovanile, l'immigrazione e l'interculturalità. Ha pubblicato numerosi articoli su riviste e volumi di settore, e ha un'esperienza consolidata come traduttrice di opere antropologiche dall'italiano in inglese.

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