

Come cambia l'informazione nella sfida con Internet? Come evolve il rapporto tra giornalisti e lettori? Come si modificano i contenuti, il linguaggio, la gerarchia delle notizie? L'editoria digitale avrà il sopravvento su quella scritta? La carta stampata riuscirà a mantenere un ruolo e a sopravvivere? La radio e la televisione continueranno a crescere? Quale sarà la funzione della pubblicità? Intorno a queste domande, si sviluppa una riflessione sul sistema dei mass media e sul loro futuro. Articolato in dieci capitoli, il libro fa il punto sull'industria e sul mercato della comunicazione, analizzando le esigenze e le aspettative del pubblico, con particolare riguardo a quello più giovane. La tesi di partenza è che l'avvento di Internet modifica le categorie del tempo e dello spazio che hanno regolato finora l'informazione, determinando così una serie di effetti a catena: cresce l'interesse per i problemi più concreti della vita, a cominciare delle scelte economiche e dagli investimenti finanziari; la comunicazione diventa più utile e commerciale, ma anche più interattiva e democratica; il giornalista, compreso quello televisivo, dovrà scendere dal «pulpito» e lavorare a contatto diretto con la gente; la carta stampata vedrà ridursi il suo spazio in termini di copie e diffusione, ma potrà accrescere la sua influenza a condizione di sapersi adeguare rapidamente; la pubblicità cambierà formule e strumenti. Questa rivoluzione apre grandi orizzonti per i fornitori e i consumatori di informazione, proiettando però nello stesso tempo l'ombra di una moderna Torre di Babele. Nel panorama stagnante dell'editoria italiana, l'espansione di Internet è destinata verosimilmente a segnare una svolta nei modelli e nei meccanismi produttivi. Ma passerà come un ciclone nelle redazioni, travolgendo equilibri, abitudini e vizi tradizionali. Questo pamphlet vuol essere perciò anche una provocazione, uno stimolo per cogliere una straordinaria opportunità e sollecitare un rinnovamento culturale del nostro giornalismo che rischia di diventare sempre più "giornalysmo": un ibrido, un incrocio, in cui il mestiere di chi si incarica di costruire e divulgare la notizia si interseca con il lobbysmo, con la difesa di casta di vecchie formule e di vecchi modelli.
Giovanni Valentini
Giovanni VALENTINI, 52 anni, è editorialista del quotidiano "la Repubblica" e autore della rubrica settimanale "Il Sabato del Villaggio".
Prima di partecipare nel 1976 alla fondazione del giornale di Eugenio Scalfari, dal quale è stato nominato capo della redazione milanese e poi vicedirettore, aveva lavorato alla "Gazzetta del Mezzogiorno" e al "Giorno". Ha diretto i settimanali "L'Europeo" e "L'Espresso", oltre ai quotidiani veneti "Il Mattino di Padova" e "La Tribuna di Treviso".
Ha pubblicato in precedenza La via europea, SugarCo, Milano 1979; Un certo Carlo Maria Martini. La rivoluzione del Cardinale, Sperling & Kupfer, Milano 1984; Il mistero della Sapienza. Il caso Marta Russo, Baldini e Castoldi, Milano 1999.

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