Gunther ANDERS, Hannah ARENDT, Hans JONAS, Karl LOWITH, Leo STRAUSS

Su Heidegger

Cinque voci ebraiche

Introduzione di Franco Volpi. Traduzione di Nicola Curcio e, per il saggio di Leo Strauss, di Alessandro Ferrara.

Collana: Saggi. Scienza e filosofia
1998, pp. XXX-114
ISBN: 9788879894388

€ 16,53
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Scheda libro

La vita e l'opera di Heidegger sono macchiate, come è noto, da un momento oscuro: nel 1933 egli aderì al nazionalsocialismo e, sia pure momentaneamente, mise il suo genio filosofico al servizio del Male. Per taluni fu un errore fatale ma temporaneo, per altri l'indice di una contiguità più profonda tra alcuni elementi del suo pensiero e l'ideologia nazionalsocialista. Il segno, comunque, di un'ottusità politica imperdonabile per un pensatore del suo calibro. Come spiegare l'incomprensibile fatto che proprio uno dei massimi filosofi del nostro secolo sia caduto vittima del totalitarismo più infausto? Come influisce tutto questo sul nostro giudizio circa le intuizioni filosofiche con cui Heidegger ha segnato il Novecento? E quale interpretazione darne, dal momento che la vicenda di Heidegger assume un valore paradigmatico nella valutazione dei rapporti tra il pensiero e la politica, l'intelligenza e il potere? Nonostante le controversie su tale spinosa questione si siano ripetute, con regolarità quasi astrologica, dalla fine della guerra a oggi, finora nessuno aveva notato che i giudizi più acuti sono venuti dagli allievi ebrei di Heidegger, cioè da coloro che ne subirono il fascino ma al tempo stesso furono tremendamente colpiti dalle sue scelte politiche. Il presente volume raccoglie le cinque più significative testimonianze: quelle di Gunther Anders, Hannah Arendt, Hans Jonas, Karl Löwith e Leo Strauss, che ascoltarono tutti le lezioni del giovane Heidegger a Friburgo e Marburgo. Esse offrono la migliore scorta per valutare la grandezza e i limiti di questo maestro della filosofia del Novecento, aiutandoci a sondare il fondo imperscrutabile e la torbida magia del suo pensiero.

Autori

Karl Löwith
Karl Löwith (Monaco 1897-Heidelberg 1973) è stato una delle figure più significative del panorama filosofico del XX secolo. Formatosi alla scuola di Husserl e Heidegger ne prese successivamente le distanze. Nel 1934 fu costretto a lasciare la Germania, dove rientrò nel 1952 dopo anni di esilio in Italia, Giappone e Stati Uniti. Tra i suoi saggi Donzelli ha pubblicato K. Löwith - L. Strauss, Dialogo sulla modernità (1994) e, tradotti e curati da O. Franceschelli, Spinoza. Deus sive natura (1999) e Dio, uomo e mondo nella metafisica da Cartesio a Nietzsche (2018, 2a ed.).

Leo Strauss
Leo STRAUSS (1899-1973), dopo aver studiato a Berlino fino all'avvento del nazismo, si rifugiò in America, dove ha insegnato a lungo prima a New York e poi a Chicago. Tra i suoi studi più apprezzati Diritto naturale e storia (Neri Pozza, 1957), Pensieri su Machiavelli (Giuffré, 1970), Liberalismo antico e moderno (Giuffré, 1973), Che cos'è la filosofia politica (Argalia, 1977), Scrittura e persecuzione (Marsilio, 1990).

Hannah Arendt
Hannah ARENDT (1906-1975), filosofa tedesca, allieva di Heidegger e Jaspers, è stata una delle maggiori pensatrici della politica di questo secolo. Per sfuggire alla persecuzione antiebraica emigrò dopo il 1933 prima in Francia e poi negli Stati Uniti. Tra le sue opere più importanti tradotte in italiano: La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme (Feltrinelli 19923), Le origini del totalitarismo (Edizioni di Comunità 1967), Il futuro alle spalle (Il Mulino 1981), Sulla rivoluzione (Edizioni di Comunità 1983), La disobbedienza civile e altri saggi (Giuffré 1985), Politica e menzogna (SugarCo 1985), Ebraismo e modernità (Unicopli 1986), La vita della mente (Il Mulino 1987), Rahel Varnhagen (Il Saggiatore 1988), Filosofia e politica. Carteggio con Jaspers 1926-1969 (Feltrinelli 1988).

Günther Anders
Günther Anders è uno dei filosofi più importanti del XX secolo. Nato a Breslavia nel 1902, si laureò in filosofia nel 1923 ed emigrò per ragioni razziali nel 1933, trasferendosi prima a Parigi e poi negli Stati Uniti. Nel 1950 tornò in Europa e si stabilì a Vienna. Fu tra i promotori del movimento internazionale contro la bomba atomica e tra gli oppositori alla guerra in Vietnam. Morì nel 1992. Tra le sue opere tradotte in italiano ricordiamo: La coscienza al bando. Carteggio del pilota di Hiroshima Claude Eatherly e di Günther Anders (Einaudi, 1962; Mimesis, 2016), Opinioni di un eretico (Theoria, 1991), Noi, figli di Eichmann (Giuntina, 1995), L’uomo è antiquato (Bollati Boringhieri, 2003, 2 voll.), Discesa all’Ade. Auschwitz e Breslavia (Bollati Boringhieri, 2008), La battaglia delle ciliegie. La mia storia d’amore con Hannah Arendt (Donzelli, 2012), Kafka. Pro e contro. I documenti del processo (Quod libet, 2020).