
Alexandre Kojeve
L'Imperatore Giuliano e l'arte della scrittura
Collana: Saggine, 31
1998, pp. 72
ISBN: 9788879893756
€ 7,75 € 7,36
«Associando curiosamente allo starnuto e alla tosse l'invenzione umana dei miti, Giuliano ci lascia intendere che ci sono sempre stati e sempre ci saranno dei miti sulla terra. Ma perché gli uomini sempre e ovunque inventano delle storie false, prendendole talvolta per storie vere?».
Prendendo spunto da una serie di osservazioni di Leo Strauss sulla retorica classica, Kojève si concentra in questo breve ma folgorante saggio sulle implicazioni etiche della cosiddetta «arte di scrivere». La dissimulazione letteraria, la capacità di mascherare i pensieri dietro un discorso che sia in grado di celarne - lasciandolo però intendere - il vero messaggio, è un artifizio retorico che trova le sue radici nell'età classica. Attraverso una parafrasi serrata e puntuale degli scritti filosofici dell'imperatore Giuliano l'Apostata (vissuto nel IV secolo dopo Cristo), Kojève giunge a delineare le principali componenti etiche e dialogiche del parlare «mascherato». L'analisi degli insegnamenti di Giuliano (il primo dei quali è che «non si deve dire tutto, ed anche di quel che si può dire si devono nascondere alcune cose alla grande massa») mostra la polemica che l'imperatore intrattenne nel corso dei suoi scritti con il mito (il mito teologico in particolare), da lui giudicato come parte del discorso inevitabilmente autocontraddittoria perché «racconto di storie false sotto una forma credibile». Ma Kojève mostra come questa avversione alla forma mitica del discorso non impedì tuttavia che lo stesso Giuliano, per convincere sotterraneamente il popolo dell'assurdità del cristianesimo, facesse uso dei miti teologici pagani, dando altresì a questo genere di dissimulazione un sottointeso valore pedagogico ed etico. Da qui si evince la controversa natura del mito, e in genere la complessità e plurivocità del parlare indiretto e cifrato. Modello esemplare di limpidezza teorica e stilistica, questo saggio del grande studioso di Hegel si inscrive nella riflessione sull'etica della retorica e sul mito, mettendo in luce una parte importante e poco conosciuta del suo pensiero.
Alexandre Kojeve
Alexandre KOJEVE (Mosca 1900-Parigi 1968) esercitò il suo insegnamento filosofico a Parigi. Dal 1933 al 1939 tenne presso l'École des Hautes Études una serie di seminari sulla Fenomenologia dello spirito di Hegel che segnarono una svolta nell'analisi dell'idealismo tedesco, letto in una chiave umanistica e «irrazionalistica», e non più solamente sistematica. Tra le sue opere tradotte in italiano segnaliamo Linee di una fenomenologia del diritto, Milano 1989 e La dialettica e l'idea della morte in Hegel, Torino 1991.
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