

«Napoli» e «lotto» sono due parole strettamente connesse nella nostra immaginazione. Il più classico tra i giochi d'azzardo - il gioco dei novanta numeri, ciascuno dei quali è associato, per il tramite della Smorfia-Morfeo, a un qualche significato onirico e simbolico - lega indissolubilmente cifre e sogni, calcoli e divinazione dei propri destini. E tutto questo ha in Napoli, nei suoi botteghini, nei palazzi, nei vicoli, la sede deputata, il luogo imprescindibile. Questo libro di Paolo Macry da una parte ricostruisce la storia di fenomeni sociali, culturali e istituzionali che hanno avuto indubbia rilevanza in gran parte dell'Europa sette-ottocentesca. Dall'altra, analizza il concreto intrecciarsi, nella pratica delle scommesse, di alcune categorie sulle quali le scienze sociali lavorano da tempo: la casualità e il calcolo, le aspettative «razionali» e i comportamenti «irrazionali», il rischio e l'utile economico, il materiale e l'immateriale. Sottesa a questo lavoro, colto e curioso, rigoroso e insieme partecipe, sta una convinzione: che nel dibattito così attuale tra strutture e culture, tra moderno e postmoderno, i temi della divinazione, del caso, del gioco, abbiano qualcosa da dire. Molto di più di quanto spesso non appaia. A Napoli il lotto costituisce un fenomeno capace di veicolare cultura e diventare idioma collettivo. Al tempo stesso, produce un circuito di ridistribuzione di risorse materiali, che è gigantesco, capillare e polverizzato. L'attenta considerazione di giocate e vincite mostra che alla fine i napoletani vincono poco ma vincono tutti e spesso, mescolando sapientemente la passione per i novanta numeri, l'esperienza personale, i limiti imposti da magri bilanci familiari e, se del caso, trucchi e sotterfugi. Lo Stato, quello borbonico, gestisce il tutto con grande accortezza, creando un clima fiduciario, assecondando la cultura del suo pubblico, cercando di limitare i propri rischi. Il lotto napoletano sarà fonte di grossi guadagni per l'erario e durerà nel tempo come nessun'altra lotteria che si conosca.
Paolo Macry
Paolo MACRY insegna Storia contemporanea all'Università di Napoli. Tra i suoi lavori ricordiamo Ottocento. Famiglia, élites e patrimoni a Napoli, Torino 1988; La società contemporanea. Una introduzione storica, Bologna 19952, e con R. Romanelli e B. Salvemini, Le borghesie dell’Ottocento. Fonti, metodi, modelli per una storia sociale delle élites, a cura di A. Signorelli, Messina 1988. È autore della lezione sulle Classi sociali del Manuale di Storia contemporanea Donzelli.

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