Augusto Placanica

Millennio

Realtà e illusioni dell'anno epocale

Collana: Saggi. Storia e scienze sociali
1997, pp. 144
ISBN: 9788879892360

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Scheda libro

Il millennio - con la emme minuscola - non è niente. Come passaggio imminente, il Duemila sarà solo il movimento da un giorno all'altro, un qualsiasi capodanno; come arco di tempo futuro, del millennio che concretamente verrà sappiamo assai poco e poco ci interessa sapere; come arco di tempo passato, il millennio trascorso riguarda i cultori di storia, al massimo i lettori di manuali scolastici. Ma accanto a questo, che è il significato più ovvio, resta quello più pregnante: il Millennio - con la emme maiuscola - è la speranza, è il punto d'attesa tra i nostri anni e quelli successivi. Così è stato dei passaggi d'epoca in età antica, già prima dell'avvento del calendario cristiano. Babilonesi ed Egizi, Sumèri ed Ebrei, Greci e Romani hanno fantasticato su Diluvio ed Età dell'oro, fino a prospettare, alle soglie dell'era cristiana, l'idea catartica dell'Apocalisse. Dopo Cristo, il Millennio accende aspettative e tensioni attorno alla nuova età dello Spirito, raccoglie e scatena dispute di teologi e sfide di ribelli. E alla fine, il Millennio si laicizza, fino a prescindere addirittura dal calendario. Chi sarà disposto a riconoscere che il terzo millennio, a rigore, non comincerà nel 2000, ma piuttosto nel più prosaico 2001? Sta di fatto che il millennio del calendario e il Millennio delle speranze stanno di nuovo per coincidere. La seconda dimensione non emoziona più; se mai, calata la fiducia nelle «magnifiche sorti e progressive», si sospetta piuttosto di un futuro che aggravi, nel breve periodo, alcuni effetti nefasti dello sviluppo. Pure, bisogna difendere il Millennio, come speranza di vedere dissolte ingiustizie e illibertà. Se amarezze e delusioni sono radicate in ciascuno di noi, la sperata rigenerazione è affidata a un Nuovo Tempo. Come ansia di trasformazione - che c'è stata e rimane - il Millennio supera l'isolamento nel presente, rifiuta di accontentarsene, unisce ideale e coscienza critica.

Autore

Augusto Placanica
Augusto PLACANICA, nato a Catanzaro nel 1932, è professore ordinario di Storia moderna all'Università di Salerno. Tra i suoi fondamentali lavori sulla storia della Calabria in età moderna e contemporanea sono da ricordare All'origine dell'egemonia borghese in Calabria, Salerno-Catanzaro 1979; Moneta prestiti usure nel Mezzogiorno moderno, Napoli 1982; La Calabria nell'età moderna, Napoli 1985-88, 2 voll. Nel 1985 ha curato, insieme con Piero Bevilacqua, il volume collettivo della Storia della Calabria Einaudi. Le sue ricerche sul terremoto calabro-messinese del 1783 hanno dato vita ai volumi L'Iliade funesta, Roma 1984, e Il filosofo e la catastrofe, Torino 1985. Più di recente, ai lavori di storia economica e sociale ha affiancato lo studio dei fatti culturali e degli universi percettivi, pubblicando Segni dei tempi, Venezia 1990, e, per l'editore Donzelli, i volumi Storia dell'inquietudine, Roma 1993, e Millennio, Roma 1997. Per Meridiana Libri ha pubblicato Storia della Calabria dall'antichità ai giorni nostri, ora riedita da Donzelli, Roma 1999.