Come si configura, nelle economie contemporanee, il rapporto fra Stato e industria, fra potere politico e «ricchezza della nazione»? Davvero lo Stato, in Italia come altrove, è in crisi irreversibile, sopraffatto dalle logiche del mercato, travolto dall'urto di una scomposta «rivoluzione liberista»? Sulla base di ampi riferimenti comparativi ai casi francese, tedesco e giapponese, in questo libro Nicola Bellini propone un cambiamento di prospettiva, riconsiderando le politiche industriali non già come uno strumento facoltativo, bensì come un ingranaggio centrale ed essenziale delle società avanzate, e la «presenza» dello Stato nell'economia come una fondamentale questione di sovranità: «lo Stato si occupa di industria perché la posta in gioco nello sviluppo economico - o nella sua rapidità - diventa la qualità e la quantità del potere statuale, verso l'interno come verso l'esterno». Ma si tratta oggi, avverte Bellini, di una sovranità limitata, i cui confini sono segnati dall'internazionalizzazione dell'economia e dalla pluralità dei livelli di governo. Uno Stato ridimensionato, dunque, ma non debole, che deve evolvere verso stili di politica più sofisticati, caratterizzati da informalità, flessibilità, ricerca del consenso e «conformità al mercato», abbandonando le pretese di controllo esplicito sui meccanismi dello sviluppo presente nelle forme tradizionali di dirigismo e assistenzialismo.
Nicola Bellini
Nicola BELLINI (Parma 1957) è ricercatore presso la Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento "S.Anna" di Pisa e docente del centro di Firenze della Stanford University. Ha lavorato come ricercatore nel Laboratorio di politica industriale di Nomisma e come dirigente nel Gabinetto del Presidente della Regione Emilia Romagna. E' autore di numerosi saggi di politica industriale.

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