Un nesso indissolubile unisce lo sviluppo urbano e l'avvento, affascinante e contraddittorio, della società di massa negli anni venti in America: processi che innescano un'immediata e radicale trasformazione della sociologia statunitense in «scienza della società», determinandone non solo un insediamento stabile nelle università, ma anche un riconoscimento sociale senza precedenti.
Chicago è il luogo dove questo processo si fa storia, la città che sperimenta tutti gli aspetti della trasformazione sociale, il «laboratorio» nel quale, a partire dalla lezione di William Thomas e sotto la guida di Robert Park e di Ernest Burgess, i docenti del Dipartimento di sociologia analizzano i caratteri e i livelli di quella disorganizzazione sociale resa quotidianità dai processi migratori e diffusasi insieme all'assetto metropolitano. La «Scuola di Chicago» domina culturalmente e metodologicamente per quasi un decennio la realtà sociologica statunitense, nello stesso tempo facendo della ricerca fondata sull'osservazione partecipante, e sulla raccolta delle «storie di vita», l'esempio di un rapporto inedito tra ricercatore sociale e contesto esistenziale degli uomini.
Questa antologia, curata e presentata da Raffaele Rauty, raccoglie ora i più significativi contributi teorici e i risultati delle più importanti ricerche empiriche prodotti in quel fervido decennio dalla Scuola di Chicago, nell'intento di offrire agli studiosi un efficace strumento di ricerca e riflessione, in una fase, come l'attuale, altrettanto ricca di trasformazioni enigmatiche ed inquietanti della realtà sociale e in particolare della dimensione urbana.