

«Se l'apatia può aprire la strada a prevaricazioni e abusi, fino all'estremo del totalitarismo, il problema più urgente diventerà allora quello di un sistema di garanzie assai più articolato ed efficace, assai più esigente di quanto richiesto dalle liberaldemocrazie dove la politica è professione».
La politica come sfera dell'esistenza autentica, luogo esclusivo e privilegiato dove all'essere umano è dato realizzarsi in quanto tale. Il privato, al contrario, come privazione di autenticità, come ripetizione, routine: questa è la radicata convinzione che definisce la filosofia di Hannah Arendt e ne costituisce il carattere per eccellenza inattuale. Pensandola come necessità dell'esistenza autentica, sua modalità essenziale e imprescindibile, Hannah Arendt decide di porre la politica quale fondamentale diritto umano. Il totalitarismo, questo male radicale che riduce a macerie le tradizionali categorie politiche, non è perciò imputabile a un eccesso di politica bensì al suo progressivo eclissarsi. Provocazione felice e quanto mai necessaria, quella consegnataci dall'esistenzialismo libertario della Arendt, che Paolo Flores d'Arcais ripercorre e indaga in queste pagine restituendoci il senso di una critica «indigeribile», misconosciuta, travisata. Solo nella sfera politica l'uomo attinge la propria «natura», si sottrae e contrappone cioè alla natura. Solo politicamente vive fino in fondo il tratto peculiare che, entro il mondo della natura, lo qualifica come uomo. Privato della politica, l'essere umano è privato di ciò che solo a lui appartiene, la differenza, quella beninteso tra individuo e individuo, esistenza ed esistenza: «non l'Uomo - ha scritto Hannah Arendt in La vita della mente - ma uomini abitano questo pianeta. La pluralità è la legge della terra».
Paolo Flores D'arcais
Paolo FLORES D'ARCAIS è nato a Cervignano del Friuli nel 1944. Ricercatore di filosofia all'Università «La Sapienza» di Roma, è direttore della rivista «MicroMega» e collaboratore dei quotidiani «la Repubblica», «El Pais», «Frankfurter Rundschau». È autore, fra l'altro, di Etica senza fede (Einaudi 1992), Il disincanto tradito (Bollati Boringhieri 1994), Gobetti liberale del futuro, prefazione al volume di Gobetti, La rivoluzione liberale (Einaudi 1995), Hannah Arendt. Esistenza e libertà (Donzelli 1995).

La nuova frontiera
Scritti e discorsi (1958-1963)

Lo scettro senza il re
Partecipazione e rappresentanza nelle democrazie moderne

La sinistra possibile
Il Partito democratico alle prese col futuro

Il muretto
Storie di ordinaria convivenza tra italiani e immigrati

Enrico Minio
Un sindaco «riformista» nell'Italia del dopoguerra

Individualismo democratico
Emerson, Dewey e la cultura politica americana

Nessun dio ci salverà
Riflessioni sulla sinistra italiana tra sconfitta e speranza scritte con Andrea Colombo

Giuristi del lavoro
Percorsi italiani di politica del diritto

Del razzismo
Carteggio 1843-1859

Capitalismo: lusso o risparmio?
Alla ricerca dello spirito originario

Donne e uomini migranti
Storie e geografie tra breve e lunga distanza

Naufraghi della pace
Il 1945, i profughi e le memorie divise d'Europa