
Collana: Saggi. Storia e scienze sociali
1995, pp. XII-212
ISBN: 9788879891264
€ 19,63
Si può davvero parlare di un movimento della rivoluzione conservatrice nella tormentata repubblica di Weimar? Uomini come Spengler e Freyer, Schmitt e Jung, Jünger e Niekisch, circoli intellettuali quali lo Juni-Klub o il Ringkreis, riviste come «Die Tat», «Die deutsche Rundschau», cardini riconosciuti di siffatto «luogo» della politica e dell'ideologia del Novecento, davvero posseggono tratti comuni così forti e coerenti? Un interrogativo polemico che Stefan Breuer affronta problematicamente, giungendo a importanti revisioni d'ordine concettuale e storiografico, grazie anche al felice connubio metodologico tra minuziose analisi biografiche e indagini strutturali d'impianto comparativo (tagli trasversali raggiungono anche le destre francese e italiana). Se elementi comuni potevano essere il contesto sociale, o il richiamo a «mentalità» forgiatesi nel fuoco della prima guerra mondiale, o ancora la vocazione a mitologie e sentimenti apocalittici e violenti, d'esaltazione delle virtù virili e d'odio antiliberale, per Stefan Breuer non vi è alcuna convergenza concreta su ciò che realmente poteva costruire il cemento di uno schieramento compatto: così per l'economia, lo sviluppo scientifico e tecnologico, la politica interna e quella estera, la stessa idea di razza e di popolo, per non parlare del giudizio sul passato guglielmino o il «presente» fascista. E non a caso del tutto diversi saranno i destini personali di questi intellettuali negli anni hitleriani. Il vero terreno comune, per Stefan Breuer, è il nuovo nazionalismo: una visione carismatica della nazione, portatrice di missioni metafisiche o neoreligiose, in una prospettiva «inclusiva» volta a raccogliere tutti gli strati della popolazione sotto la bandiera della mistica della nazione; la rivoluzione come mezzo e non come scopo; il progetto di uno Stato sì autoritario, ma dove il Führer è «funzione»: dunque figura sostituibile e soggetta alla legge collettiva della nazione.
Stefan Breuer
Stefan BREUER (1948) insegna sociologia all'Università di Amburgo. È autore di diversi saggi su questioni di teoria della società e filosofia politica. Tra i suoi titoli più recenti, Sozialgeschichte des Naturrechts (1983), Imperien der Alten Welt (1987), Max Webers Herrschaftssoziologie (1991).
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