
1994, pp. XII-124, con 8 di illustrazioni fuori testo in b/n
ISBN: 9788879890717
€ 14,46
Gli italiani che emigrarono nel Brasile meridionale tra il 1875 e il 1915 furono mandati a vivere in mezzo a foreste subtropicali, dove nessun europeo aveva mai messo piede. Foreste così in Italia esistevano solo nelle fiabe. C’erano giaguari e altri animali feroci, e mancava tutto quello a cui anche i contadini più poveri erano stati abituati in patria: centri abitati, osterie, chiese, mulini, fucine del fabbro, farmacie. E poi c'erano gli indios... Le famiglie dei pionieri costruirono capanne rialzate da terra per tenere lontani i giaguari. Gli uomini giravano armati. La foresta venne incendiata e sulla cenere si seminò il granturco. Qualche volta, gli indios più giovani vennero catturati e ridotti in schiavitù. Agli incroci delle piste che si addentravano nella selva comparvero una chiesa, uno spaccio di cachaça (il distillato della canna da zucchero), una bottega in cui si trovava un po' di tutto, dai chiodi alle sementi. E gli indios che prima vivevano in quelle foreste? Lo sguardo dell'antropologo e la sensibilità dello storico svelano i modi e i tempi dell'urto sanguinoso tra i pionieri e le diverse tribù indigene, ma non solo: il libro di Piero Brunello ricostruisce anche la trama del mito nazionalista e cattolico della frontiera che, da allora in avanti, ha filtrato la realtà della colonizzazione italiana, offuscandone gli aspetti più aggressivi, e lasciando in primo piano il quadro di una società di capifamiglia tenaci, laboriosi, devoti. Ne nasce un racconto intenso e avvincente, meno edificante forse, ma dai contorni assai più veri.
Piero Brunello
Piero Brunello insegna Storia sociale all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Per Donzelli ha pubblicato Pionieri. Gli italiani in Brasile e il mito della frontiera (1994), e ha curato con Pia Vivarelli il catalogo Carlo Levi. Gli anni fiorentini (2003). I due volumi su Cechov, Senza trama e senza finale. 99 consigli di scrittura e Scarpe buone e un quaderno di appunti. Come fare un reportage (Minimum fax, 2002 e 2004), sono tradotti in più lingue.
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