

La proibizione dell'uso di sostanze stupefacenti appare a molti come un fatto ovvio, anzi come un gesto dovuto da parte di ogni stato che voglia tutelare davvero i propri cittadini. L'atteggiamento proibizionista parte dal presupposto che il consumatore sia per definizione un individuo socialmente nocivo, votato all'autodistruzione, pericoloso per sé e per gli altri. Ma questo presupposto è da un lato parziale, dall'altro difficilmente eliminabile attraverso la repressione. Molti consumatori, infatti, non sono affatto persone poste ai margini della convivenza civile, e anche per i tossicodipendenti sospinti verso la marginalità sociale e la pratica criminale, è difficile stabilire se - in mancanza di un mercato degli stupefacenti - non avrebbero comunque trovato altre forme per ottenere la propria autodistruzione. In realtà, il dilagare dei narcotici illegali sembra essere particolarmente inquietante proprio in nome della loro illegalità. Ed è questa osservazione a suggerire un insieme di domande, tanto al ricercatore quanto al riformatore sociale. Non è forse proprio il proibizionismo ad avere creato e strutturato un mercato criminale che si presenta oggi in molti paesi come uno dei più forti fattori di destabilizzazione economica e civile? E quali sono le logiche economiche e le modalità di funzionamento di questo particolarissimo mercato? Il libro ripercorre la storia dei «proibizionismi» anti-alcol e anti-droga, analizza i flussi del traffico clandestino, studia la vicenda dei «cartelli» internazionali, e si concentra infine sull'analisi del mercato italiano, della sua vertiginosa crescita recente, delle sue connessioni con il circuito criminale mafioso.
Ada Becchi
Ada Becchi ha insegnato Economia regionale all’Istituto universitario di architettura a Venezia. Si è dedicata in particolare allo studio dei problemi del
Mezzogiorno e del mercato del lavoro.
Margherita Turvani
Margherita TURVANI (1952) è ricercatrice presso l'Istituto universitario di architettura di Venezia. Si occupa di teoria microeconomica e di economia industriale. Coordina il comitato di redazione della rivista «Politiche del lavoro».

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