
Collana: Virgola, 132
2018, pp. X-270, con illustrazioni in b/n nel testo
ISBN: 9788868438050
€ 24,00 € 22,80
Per un lungo periodo, che è durato secoli e secoli (dall’età romana al Settecento), le spezie sono state necessarie. Non beni superflui o lussuosi, come vuole la vulgata oggi imperante, ma beni primari, a larga diffusione, accessibili a nobili, ecclesiastici e mercanti, così come a calzolai, muratori e contadini: insomma, prodotti per tutte le tasche. Questa è la storia insolita che il libro ci racconta, frutto di una ricerca accurata e innovativa, che si è avvalsa, oltre che dei soliti ricettari, di fonti spesso trascurate: lettere di mercanti, liste della spesa, libri dei conti, opere letterarie e pittoriche, diari di viaggiatori, indagini archeologiche e rilevazioni di prezzi e salari. Ma perché le spezie erano indispensabili? La risposta è nel sistema di cottura, rimasto per tanto tempo inalterato nella sua primitiva semplicità: il risultato erano vivande insipide, per niente appetibili. Inevitabile allora il ricorso a forti condimenti correttivi, alle spezie per l’appunto: nessuna pietanza, neppure un piatto semplice o popolare, poteva farne a meno. Le cose cominciarono a cambiare nel Seicento, quando, sull’onda dell’evoluzione degli strumenti culinari avviata in precedenza nelle corti rinascimentali italiane, in tutta Europa prese a soffiare il vento della «rivoluzione dei fornelli», che consentì finalmente, attraverso la regolazione del calore, sia di esaltare le caratteristiche specifiche dei cibi, sia di realizzare le preparazioni più raffinate. La sorte delle sostanze esotiche era così segnata, anche se non il loro definitivo tramonto. Non più regine come un tempo, le spezie hanno saputo riciclarsi, accontentandosi di accompagnare i nostri cibi, ma conservando sempre un po’ di quel luccichio lasciato dai fasti del passato. Ed è in quel periodo di gloria che l’autore ci porta, dosando sapientemente accuratezza storica, ironia e puro piacere del racconto.
Orazio Olivieri
Orazio Olivieri è docente di Prodotto e territorio al Master di Cultura alimentare
presso l’Università di Roma Tor Vergata. Esperto di qualità nell’agroalimentare,
a lui si deve la realizzazione di numerosi progetti di tutela e valorizzazione di importanti prodotti tipici italiani tramite Dop, Igp e marchi collettivi geografici. Tra le sue pubblicazioni: Il Lardo di Colonnata (Federico Motta, 2003); Lo zafferano di San Gimignano (Federico Motta, 2006) e Ferrara. Terra acqua e sapori (Sate, 2008).
, Qui comincia - Radio 3, 05/12/2018
Libro del giorno
Rossana Sisti, Avvenire, 02/11/2018
TRAMONTO D'ORIENTE
Paolo Massobrio, Il Golosario, 05/10/2018
Le spezie, vizio obbligatorio
Massimo Braglia, Il Tirreno, 19/09/2018
LE SPEZIE NEI SECOLI, VERO SAPORE DEI CIBI IL GUSTOSO VIAGGIO CON ORAZIO OLIVIERI
Lidia Lombardi, Il Tempo, 10/09/2018
L'ETÀ D'ORO DELLE SPEZIE SETTE SECOLI DI MERAVIGLIE
Sergio Caroli, Corriere del Ticino, 21/08/2018
QUANDO LE SPEZIE ERANO INDISPENSABILI
Tullio Gregory, Domenica (Il Sole 24 ore), 19/08/2018
SPEZIE, LA GRANDE ABBUFFATA
Angelo Molica Franco, Il Venerdì di Repubblica, 27/07/2018
I ROMANI A TAVOLA CI METTEVANO TANTO PEPE
Ricerca, responsabilità, diritti
raccontata come un’autobiografia
Un'introduzione
Springsteen e l'America: il lavoro e i sogni
Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914)
Alle origini della crisi italiana tra economia e politica
Monaci e mercanti, regine e avventurieri
Lettere, diari e memorie dei soldati al fronte
Le Officine ferroviarie di Bellinzona e la memoria operaia
Il genio femminile. La follia
Il genio femminile. La vita, le parole