«Ho da molto tempo il desiderio, nato non so dire quando, di visitare le isole di Corsica e Sardegna. Ho anche un dovere pressante da compiere recandomi lì quest’estate; devo mantenere una promessa fatta in punto di morte e preferirei perdere la vita piuttosto che non mantenerla. Chiunque tra voi fosse interessato ad accompagnarmi, lo dica: il mio yacht è sufficientemente spazioso per accogliervi tutti».
Comparso nel 1824, anno della morte del poeta, il Viaggio immaginario di Lord Byron in Corsica e Sardegna, come tante altre opere contemporanee, mira a soddisfare la curiosità di un pubblico avido di informazioni su una figura seducente e controversa. Opera fittizia, il Viaggio rielabora con efficacia molti tratti della personalità e dell’agire del poeta, in un processo ininterrotto di trasformazione della sua figura in una vera e propria icona culturale. Vi si vede Byron partire da Venezia con un gruppo di accompagnatori, affrontare traversate avventurose e irte di insidie, fino all’arrivo in Corsica. Qui i viaggiatori perlustrano l’interno giungendo nell’impervia cittadina di Corte, per poi riprendere il mare in direzione di Cagliari, dove la vita del poeta e di alcuni membri del gruppo è messa seriamente a repentaglio. L’opera, finora mai tradotta in italiano, ci restituisce un’immagine del poeta come figura emblematica del suo tempo, e un’idea del Mediterraneo come cuore pulsante delle tensioni geopolitiche nei primi decenni dell’Ottocento. Fondendo modi narrativi differenti come il racconto di viaggio (e di avventure per mare), il resoconto paesaggistico-etnografico, il romanzo sentimentale, il romanzo gotico e del mistero, il Viaggio è una lettura affascinante che getta luce sull’immaginario acqueo e insulare di Byron e, parimenti, sulle immagini della Corsica e della Sardegna nello spazio culturale del romanticismo europeo.
George Gordon Byron
George Gordon Byron, nato a Londra nel 1788, è stato uno dei massimi poeti britannici e tra i più significativi esponenti della cultura del romanticismo europeo. Tra il 1809 e il 1811 intraprese il suo Grand Tour per l’Europa mediterranea, che lo portò da Gibilterra a Malta, dalla Grecia alla Turchia, senza che tuttavia in quell’occasione vi fosse l’opportunità di visitare né la Corsica né la Sardegna. Dopo gli anni del ritorno a Londra e della celebrità, Byron si trasferì nel 1816 in Italia, spostandosi da Milano a Venezia, a Ravenna, a Pisa e a Genova. Nel 1823 si trasferì in Grecia, dove l’anno successivo morì, all’età di trentasei anni. La sua vita, alla costante ricerca dell’incarnazione del mito romantico, alimentò in amici e ammiratori il culto della sua leggenda, di cui il testo qui pubblicato è un’esemplare testimonianza.
Aldo Accardo
Aldo Accardo è ordinario di Storia contemporanea all’Università di Cagliari e presidente della Fondazione di ricerca Siotto e della Fondazione Memoriale Garibaldi. Autore di volumi sull’Ottocento e sul Novecento, per Donzelli ha pubblicato Scegliere la patria. Classi dirigenti e Risorgimento in Sardegna (2011).
Diego Saglia
Diego Saglia è ordinario di Letteratura inglese e direttore del Dipartimento di Discipline umanistiche, sociali e delle imprese culturali dell’Università di Parma. Specialista di letteratura e cultura dell’età romantica e autore di Lord Byron e le maschere della scrittura (Carocci, 2009), è membro del comitato scientifico del Museo Byron presso Palazzo Guiccioli (Ravenna).
Pietro Deandrea, L'Indice dei libri del mese, 01/08/2019
IL POETA BIZZOSO
Nadia Fusini, Venerdì di Repubblica, 16/02/2018
E COSI' NEL 1825 IL MITICO BYRON INAUGURAVA L'ERA DEI "FAKE"
Scegliere la patria
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Quale Europa
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