
Franco Modigliani
Rischio Italia
L'economia italiana vista dall'America (1970-2003). I «modesti consigli» di un premio Nobel
Collana: Saggi. Storia e scienze sociali
2018, pp. LXXVIII-258
ISBN: 9788868437879
€ 30,00 € 28,50
Franco Modigliani non è stato solo uno dei più grandi economisti del Novecento, è stato anche un intellettuale a tutto tondo, interessato alla cultura, all’arte, alla tutela del patrimonio storico e culturale; è stato anche uno strenuo difensore della libertà e dei diritti civili. A partire dagli anni sessanta, per oltre quattro decenni ha guardato alle vicende dello sviluppo economico e alle trasformazioni della società italiana, esercitando un costante ruolo di osservatore critico, pungolando con indipendenza di giudizio sia le istituzioni economiche sia il mondo della politica. Rigore scientifico, intransigenza, difesa del bene comune hanno sempre contraddistinto la sua attività di uomo pubblico. Questa forte tensione etica si manifesta in un preciso stile d’intervento in cui si sommano il gusto per la provocazione, la curiosità intellettuale, la passione per l’eresia e il rifiuto di ogni ortodossia (incluse quelle di tipo economico). Gli articoli qui raccolti documentano questa sua attività. Sotto le lenti del riformatore finiscono tutti i principali nodi irrisolti del Bel Paese: dalla questione tributaria alla riforma previdenziale, dalla disoccupazione al controllo della spesa pubblica, dalla politica dei redditi al costo del lavoro. L’ampio saggio introduttivo del curatore traccia un profilo inedito del grande economista, mettendo in luce come la sua formazione sia stata segnata dal particolare percorso compiuto dentro le istituzioni scientifiche in cui s’incrociano gli esuli europei arrivati negli Stati Uniti negli anni tra le due guerre.
Franco Modigliani
Franco Modigliani (1918-2003) è stato uno dei protagonisti del dibattito economico del Novecento. Nato a Roma in una famiglia della borghesia ebraica, nel 1939 a seguito dell’approvazione delle leggi antiebraiche fu costretto, come molti altri intellettuali e scienziati italiani, ad abbandonare il paese e a rifugiarsi negli Stati Uniti, che divennero la sua patria adottiva. Nel 1985 è stato insignito del Premio Nobel per l’economia.
Renato Camurri
Renato Camurri insegna storia dell’Europa contemporanea all’Università di Verona. Si è a lungo occupato della storia delle élites e delle classi dirigenti dell’età liberale. Negli ultimi anni le sue ricerche si sono orientate verso lo studio del fenomeno dell’esilio intellettuale e politico dall’Europa verso gli Stati Uniti tra le due guerre e dell’antifascismo in una prospettiva transnazionale. È stato visiting fellow presso varie istituzioni scientifiche e accademiche europee e americane. Tra i lavori più recenti dedicati a questi ambiti di ricerca, si segnalano i volumi: Gaetano Salvemini. Lettere americane. 1929-1949, Donzelli, 2015; Pensare la libertà. I quaderni di Antonio Giuriolo, Marsilio, 2016 (Premio Giorgio Agosti 2017, ex aequo); e la curatela di Franco Modigliani, Rischio Italia. L’economia italiana vista dall’America (1970-2003), Donzelli, 2018. È tra i fondatori e coordinatori dell’annuale Gaetano Salvemini Colloquium in Italian History and Culture, Harvard University. Dirige presso l’Università di Verona il Center for European Studies di recente costituzione.
Italiani dall’esilio
L’esilio è un fenomeno che ha interessato tutte le società antiche e moderne: da quella romana a quelle medievali e rinascimentali fino ad arrivare al Settecento e all’Ottocento con le conseguenze prodotte dalla Rivoluzione francese e dalle rivoluzioni «borghesi». Nessuna di queste esperienze è tuttavia comparabile con l’esilio novecentesco provocato dai grandi rivolgimenti sociali e politici che hanno segnato il secolo scorso. Lo scopo della collana, promossa con il generoso sostegno di Paolo Marzotto, è quello di ricostruire storie, individuali e collettive, di uomini e donne vittime delle persecuzioni politiche e razziali messe in atto dai grandi regimi totalitari: storie quasi sempre avventurose e drammatiche. Con i protagonisti di queste vicende, si muovono anche idee, saperi, competenze e sensibilità artistiche. Oltre alle storie degli esuli, la collana vuole dunque ricostruire il flusso di conoscenze che nella prima metà del Novecento si muove prima entro i confini europei e poi tra le due sponde dell’Atlantico.
, Il Corriere della Sera, 24/08/2018
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