

Tra le regioni del Nord Italia, il Veneto è quella meno interessata da inchieste giudiziarie e giornalistiche che abbiano portato alla luce la presenza di gruppi mafiosi strutturati e radicati. Di fronte a scarsi riscontri documentali, nella costruzione sociale del fenomeno mafioso prevalgono le impressioni, in una sorta di cortocircuito emozionale in cui l’evocata presenza delle mafie è chiamata in causa per spiegare le diversificate dinamiche di illegalità che caratterizzano il contesto politico e imprenditoriale di questo territorio. Il volume presenta i risultati di una ricerca sulle vicende criminali che coinvolgono organizzazioni mafiose, impresa e politica, offrendo una descrizione della cronologia e della geografia delle presenze mafiose in Veneto. Attraverso quattro studi di caso, gli autori osservano da una prospettiva ravvicinata i principali episodi in cui sono stati coinvolti gruppi mafiosi in questo territorio: l’incontro tra clan e tessuto imprenditoriale locale; le ricadute di questo incontro sul mondo del lavoro in relazione alle attività di intermediazione di manodopera gestite dai clan; i rapporti tra gruppi di ’ndrangheta e politica nel Veronese; il caso del Consorzio Venezia Nuova e la costruzione del Mose, un caso limite, in cui non sono coinvolte organizzazioni criminali di tipo mafioso, che consente agli autori di mettere alla prova le chiavi di lettura adottate per interpretare il funzionamento dell’economia locale e la sua «sregolazione» politica. L’indagine permette di approfondire la convergenza tra i gruppi criminali e il tessuto imprenditoriale del Veneto, nonché il ruolo di facilitazione degli affari assunto dalla politica al tempo della crisi. La corruzione diviene così il luogo predestinato di incontro tra attori di diverso tipo, l’inevitabile approdo di una serie di condotte proprie del fare politica e del fare impresa in territorio veneto.
Gianni Belloni
Gianni Belloni, già coordinatore dell’Osservatorio ambiente e legalità di Venezia, è nel comitato scientifico del Laboratorio di analisi e ricerca sulla criminalità organizzata dell’Università di Torino (Larco). Giornalista, ha scritto inchieste e reportage sulla criminalità organizzata per quotidiani e riviste.
Antonio Vesco
Antonio Vesco, dottore di ricerca in Antropologia presso l’Università di Siena e l’Université Paris I Sorbonne, è ricercatore nell’ambito di un progetto Erc della Aristotle University di Salonicco.
Raffaele Oriani, Venerdì di Repubblica, 28/09/2018
LA PICCOLA GRANDE IMPRESA DELLE MAFIE NEL NORDEST
Filippomaria Pontani, Il Fatto quotidiano, 29/04/2018
IL FASCINO INOSSIDABILE II FASCINO INOSSIDABILE DEL BORGHESE
Gianfranco Bettin, Il Mattino di Padova, Il corriere delle Alpi, La Nuova di Venezia e Mestre, La Tribuna di Treviso, 18/03/2018
PRESENZA, NON INFILTRAZIONE COSI' LA MAFIA È GIÀ IN VENETO
Fabio Bozzato, Corriere Imprese Nord Est (Corriere del Veneto), 12/03/2018
SE LE MAFIE DELOCALIZZANO NELL'ACCOGLIENTE NORDEST "COME PESCI NELL'ACQUA"
Ernesto Milanesi, Il Manifesto, 06/03/2018
NORD EST, LA NUOVA FRONTIERA DELLA HOLDING MAFIOSA
Marco Todarello, L'Impresa - Il Sole 24 ore, 05/03/2018
"Come pesci nell'acqua", quando le imprese cedono alle mafie

Nazioni in cerca di stato
Indipendentismi, autonomismi e conflitti sociali in Europa occidentale

Le rievocazioni storiche
Feste civiche e cultura popolare in Toscana

La governance globale
Appunti per il XXI secolo
Questo volume fa parte della serie pubblicata con il Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI).

Il genio dei semi
Nikolaj Vavilov, pioniere della biodiversità

La pace al primo posto
Scritti e discorsi di politica internazionale (1972-1984)

Visioni d'Africa
Cinema, politica, immaginari

Acqua, Stato, nazione
Storia delle acque sotterranee in Italia
Dall’età liberale al fascismo

Sotto un sole metallico
La mia vita raccontata a Alessandro Portelli
Gli anni di Cambridge
L’incontro con Ezio Tarantelli
L’omicidio delle Br
Le battaglie civili

Nostalgia d'Oriente
Genova, Roma e il Mediterraneo nel Cinque e Seicento

Il razzismo in cattedra
L’Università di Milano e la persecuzione degli ebrei