Raccolte da Ignácz Kúnos. Illustrazioni di Willy Pogány

Il turbante fatato e il tappeto magico

Fiabe dell'antica Istanbul

Collana: Fiabe e storie
2017, pp. XII-334, illustrazioni in b/n e a colori nel testo, rilegato
ISBN: 9788868436216

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Scheda libro

«Tanto tempo fa, quando i topi erano barbieri, i cuculi sarti, i cammelli messaggeri, le tartarughe fornai, e i somari gli schiavi di sempre, c’era un mugnaio che aveva un gatto nero…».

Padiscià, sultane, visir, animali parlanti, draghi, mostri a tre teste, e poi ancora spiritelli buoni e dev crudeli: sono questi i mirabolanti protagonisti delle fiabe della tradizione popolare turca, riunite in queste pagine. A raccoglierle, una per una, era stato uno studioso ungherese, Ignácz Kúnos, nei suoi viaggi in Turchia alla fine dell’Ottocento, per poi pubblicarle, all’inizio del nuovo secolo, in inglese affinché la loro diffusione fosse la più ampia possibile. «Ho voluto offrire, in quest’antologia – scrive Kúnos –, una rosa di storie che con le mie stesse mani ho raccolto nel variopinto giardino del folklore turco. Non mi sono servito di libri, dal momento che non esiste nessun libro del genere; ma, quale attento ascoltatore dei cantastorie, mi sono messo a trascriverli. Sono le storie che si possono ascoltare ogni giorno nelle casette sgangherate di Costantinopoli, e che le donne del luogo, intorno al focolare, raccontano ai bambini o alle amiche». Ogni dettaglio – turbanti, fez, narghilè, babbucce, esseri immaginari e grotteschi – svela l’origine orientale delle fiabe; ma le gesta eroiche di principi valorosi, quelle picaresche dello sciocco del villaggio, i giganti, i cavalli alati, i tornei e le giostre, tutto questo richiama a ogni pagina il folklore dei popoli europei. Il libro racchiude dunque, come uno scrigno, il prezioso patrimonio favolistico popolare di una cruciale terra di confine tra Oriente e Occidente. «Le fiabe turche – continua Kúnos – sono come il cristallo, che riverbera i raggi del sole in una miriade di fulgidi colori; limpide come il cielo sereno; trasparenti come la rugiada su un bocciolo di rosa». Colori che rivivono in questa edizione anche grazie alla nuova veste grafica «indossata» dalle straordinarie illustrazioni di Willy Pogány – così minuziose, ricche di dettagli e allo stesso tempo vivacissime –, capaci di creare sulla pagina il miracolo di un equilibrio tra testi e immagini di rara suggestione.

Autori

Ignàcz Kúnos
Ignácz Kúnos (1860-1945), turcologo ungherese di origini ebraiche, esperto di narrativa turca e balcanica, è professore di turcologia a Budapest fino al 1920. In particolare Kúnos ha focalizzato la sua ricerca sulla lingua popolare dei turchi: si devono a lui le prime trascrizioni di questo vernacolo e le prime raccolte di fiabe, canzoni e storie popolari, come Turkish Fairy Tales and Folk Tales (1896), Türkische Volks-märchen aus Stambul (1905) e Forty-Four Turkish Fairy Tales (1913), tradotte e curate dallo stesso Kúnos.

Willy Pogány
Willy Pogány (1882-1955), artista ungherese, è famoso soprattutto come illustratore di fiabe e libri per adulti, in cui i miti e le leggende della classicità sono rappresentati in stile Art Nouveau. Dopo aver studiato a Budapest, Monaco e Parigi, è a Londra, dove produce i suoi capolavori: le illustrazioni per La ballata del vecchio marinaio di Coleridge (1910) e per Tannhäuser (1911), Parsifal (1912) e Lohengrin (1913) di Wagner. In America, ha fortuna come scenografo del Metropolitan Opera House di New York, direttore artistico di pellicole come Fashions of 1934 e Dames (entrambe del 1934) e prolifico autore di illustrazioni pubblicitarie.