Collana: Saggi. Storia e scienze sociali
2017, pp. X-182
ISBN: 9788868435851
€ 26,00 € 24,70
Se si guarda alle dinamiche territoriali che hanno interessato il nostro paese negli ultimi cinquant’anni, non si possono non considerare le profonde mutazioni di scenario che si sono succedute. Agli anni sessanta, caratterizzati dalla programmazione statale e dalla pianificazione territoriale, sono seguite le stagioni del regionalismo e del federalismo, fino ai più recenti tentativi di riassetto istituzionale, culminati nella mancata revisione costituzionale. In questo percorso poco si è insistito sul ruolo dei territori, e soprattutto delle comunità, che nel dibattito pubblico sono state relegate in una posizione marginale. Questo libro è una riflessione su cosa sia la politica territoriale, dopo la fine dell’interventismo statale e la crisi del regionalismo, e su cosa possano rappresentare i territori nella sfida della modernizzazione italiana. Le statistiche e gli indicatori parlano dell’emergere in Italia di una vera e propria «questione territoriale», con una marcata polarizzazione tra territori nei quali si concentrano opportunità, risorse, servizi e investimenti e aree in cui si acuiscono l’invecchiamento, la povertà e la desertificazione. Senza assicurare certezze nel campo dei servizi essenziali quali scuole, trasporti, sanità, e senza garantire uno sviluppo che si traduca in occupazione, vengono meno i fondamentali diritti di cittadinanza, con il risultato che qualunque iniziativa è votata al fallimento. È su questi nodi che si giocherà la partita del riequilibrio territoriale e del ruolo delle nostre comunità. L’attuazione di politiche in grado di garantire il diritto di opzione e la libertà di scelta di vita necessita di forme politiche che siano luoghi di rielaborazione del pensiero, luoghi nei quali riformulare le prospettive all’interno di una visione di bene comune. Solo così la questione territoriale diventa questione nazionale, ed è per questo che le «piccole Italie» possono contribuire in maniera decisiva a salvare la grande Italia.
Enrico Borghi
Enrico Borghi, laureato in Scienze politiche presso l’Università degli Studi di Pavia, giornalista pubblicista, è deputato del Partito democratico e capogruppo della VIII Commissione (Ambiente, Territorio, Lavori pubblici) della Camera. È presidente dell’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (Uncem), nonché consigliere della Presidenza del Consiglio per l’attuazione della Strategia nazionale delle aree interne. Sul tema ha curato i volumi La montagna disincantata (Cda & Vivalda, 2002) e La sfida dei territori nella green economy (il Mulino-Arel, 2012).
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