Guido Crainz, Carlo Fusaro

Aggiornare la Costituzione

Storia e ragioni di una riforma

Collana: Saggine, 274
2016, pp. X-198
ISBN: 9788868435271

€ 16,00  € 15,20
  • Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello
  • Altre edizioni
Scheda libro

«La prima parte della Costituzione superava ampiamente gli orizzonti culturali del tempo e proiettava il paese nel futuro: inevitabilmente invece la seconda parte – quella di cui oggi si discute – fu fortemente influenzata dai rischi incombenti, dalle incognite e dalle paure di allora. Tutto questo si aggiungeva all’esperienza ancora bruciante del fascismo. Di qui l’impostazione che poi prevalse, al termine di un percorso accidentato e non lineare». Guido Crainz

«Non siamo a un cambiamento della Costituzione, a una sua trasformazione in qualcosa di diverso, tanto meno – come pure i critici più accaniti sostengono – a un suo stravolgimento: siamo di fronte a una incisiva modificazione che punta ad adeguare e ammodernare la sola seconda parte della Costituzione per renderla più funzionale». Carlo Fusaro

A quasi settant’anni dalla sua entrata in vigore, la nostra Costituzione è al centro di un passaggio referendario importantissimo. Non sono, beninteso, in discussione i principi fondativi. La riforma, approvata dai due rami del Parlamento – dopo trent’anni di discussioni e dopo un lungo e complesso itinerario tra Camera e Senato – riguarda la seconda parte della Carta, ovvero quella che interessa i meccanismi di funzionamento del nostro ordinamento democratico. Il quesito che avremo davanti non consentirà distinguo. Non saremo, in altri termini, chiamati a decidere tra diverse ipotesi possibili. Dovremo dire soltanto se vogliamo che sia mantenuto intatto il vecchio ordinamento o che vengano introdotti degli aggiornamenti – perché di questo si tratta – nella parte che regola questioni essenziali per la vita del nostro paese: la fiducia ai governi, la natura del Senato, i rapporti tra le due Camere, la snellezza delle procedure di approvazione delle leggi, la distribuzione delle competenze tra Stato e Regioni. Per paradosso, proprio la nettezza del quesito ci chiama alla responsabilità di valutarne bene la portata. Cosa cambia davvero nella riforma che il Parlamento ha approvato? Cosa rimane invece saldamente immutato? E qual è lo spirito complessivo, il senso dei cambiamenti proposti? Il punto da cui tutto prende le mosse non può che essere l’esperienza storica della nostra vicenda repubblicana. Non vi è dubbio che all’origine la Costituzione, in fatto di equilibri del sistema, fu il frutto di un compromesso tra le istanze delle diverse forze politiche e ideali che diedero origine alla Repubblica. Vi sono anche pochi dubbi circa il fatto che quel compromesso abbia prodotto, nel tempo, disfunzioni, farraginosità, inefficienze che hanno reso complicato il percorso della nostra democrazia. Naturalmente il nostro ordinamento si sarebbe potuto cambiare in maniere diverse. L’unica cosa che è davvero difficile sostenere è che esso fosse «buono in sé», e che dunque non si dovesse assolutamente toccare. Così come l’esperienza storica dimostra quanto sia complicato, data la frammentazione del nostro sistema politico, aggregare una maggioranza parlamentare in grado di varare una riforma costituzionale. Si tratta perciò di una occasione difficilmente ripetibile. Questo libro, scritto a quattro mani da uno storico e da un giurista, vuole essere una guida ragionata ai cambiamenti ipotizzati. Per comprenderli, per valutarli, per soppesarli. E alla fine per scegliere, nell’unica maniera in cui si può decidere in una democrazia complessa: secondo il principio di responsabilità.

Autori

Guido Crainz
Guido Crainz ha insegnato Storia contemporanea all’Università di Teramo. Per la casa editrice Donzelli ha pubblicato: Padania. Il mondo dei braccianti dall’Ottocento alla fuga dalle campagne (1994, 2007); Storia del miracolo italiano (1997, 2003); Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni ottanta (2003, 2011); Il dolore e l’esilio. L’Istria e le memorie divise d’Europa (2005); L’ombra della guerra. Il 1945, l’Italia (2007); Autobiografia di una Repubblica. Le radici dell’Italia attuale (2009); Il paese reale. Dall’assassinio di Moro all’Italia di oggi (2012, 2013); Diario di un naufragio. Italia, 2003-2013 (2013); Storia della Repubblica. L’Italia dalla Liberazione ad oggi (2016); Il Sessantotto sequestrato. Cecoslovacchia, Polonia, Jugoslavia e dintorni (2018). Ha curato con Angelo Bolaffi il progetto Calendario civile europeo. I nodi storici di una costruzione difficile (2019).

Carlo Fusaro
Carlo Fusaro, nato a Basilea, è ordinario di Diritto pubblico comparato e insegna presso la Scuola «C. Alfieri» dell’università di Firenze. Ha dedicato gran parte della sua attività di studio e di ricerca ai temi delle riforme costituzionali ed elettorali. È autore, con Augusto Barbera, di due manuali universitari fra i più diffusi: il Corso di diritto pubblico e il Corso di diritto costituzionale, pub blicati entrambi dal Mulino, in edizioni continuamente aggiornate.

Recensioni

Marco Bracconi, La Repubblica, 16/10/2016
SI' E NO, LA BATTAGLIA E' ANCHE IN LIBRERIA

Corrado Augias, Quante storie - Rai 3, 26/09/2016
Dialogo con Guido Crainz e Carlo Fusaro

Camilla Tagliabue, Il Fatto Quotidiano, 25/09/2016
IL REFERENDUM SBARCA IN LIBRERIA: DECINE DI TITOLI SULLA "RIFORMA"

Sabino Cassese, Il Sole 24 Ore, 25/09/2016
LE RAGIONI DEL SI' E LE RAGIONI DEL NO

, l'Adige, 19/09/2016
IL TORMENTO COSTITUZIONALE

Gianfranco Morra, italia Oggi, 01/09/2016
LA RIFORMA E' UN FALSO BERSAGLIO

Andrea Fabozzi, Il Manifesto, 30/08/2016
IL PREMIER FA DIETROFONT VITTIME TRA I TIFOSI

Michele Salvati, Il Corriere della Sera, 09/08/2016
I COMPITI DELLE VACANZE PER GOVERNO E OPPOSIZIONE

Alessandro Di Matteo, La Stampa, 08/08/2016
PAREGGIO NELLA GUERRA IN LIBRERIA TRA "SAGGI" E COSTITUZIONALISTI

Marco Damilano, Emiliano Fittipaldi, L'Espresso, 05/08/2016
ITALIA SI' ITALIA NO ITALIA FORSE

Stefano Ceccanti, L'Unità, 03/08/2016
PERCHE' LA COSTITUZIONE VA AGGIORNATA

Massimo L. Salvadori, La Repubblica, 01/08/2016
PRO O CONTRO LA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE IL VADEMECUM È QUESTO