
Lodovico Antonio Muratori
Della pubblica felicità
Oggetto de' buoni principi
Collana: Nuova Biblioteca
2016, pp. LXVIII-348
ISBN: 9788868434854
€ 30,00 € 28,50
«Di sfera più sublime e di origine più nobile è un altro desiderio, quello del bene della società, del ben pubblico o sia della pubblica felicità. Nasce il primo dalla natura; quest’altro ha per madre la virtù». Della pubblica felicità La riflessione sui temi del vivere associato e della sovranità accompagnò Lodovico Antonio Muratori lungo tutta la vita, portandolo a misurarsi con le grandi questioni che animavano il dibattito europeo. Difficile inquadrare la sua posizione dentro categorie nette, come più volte si è fatto oscillando tra un Muratori «ghibellino» e un Muratori controriformista. I testi pubblicati nel volume – il trattato Della pubblica felicità (scritto nel 1748 e stampato l’anno successivo) e i Rudimenti di filosofia morale (concepiti come lezioni di governo per il giovane Francesco Maria d’Este tra il 1713 e il 1715 e qui presentati per la prima volta in edizione critica) – costituiscono i nuclei del suo pensiero e consentono di abbracciarne il percorso comprendendone appieno la portata. Quella di Muratori, commenta Matteo Al Kalak, è una «modernità involontaria», i cui frutti più originali si nutrono di un’impostazione cristiana tradizionale. Secondo questo impianto, la politica è subordinata all’etica e il principe a Dio: il potere di chi governa è limitato dagli obblighi nei confronti dei sudditi, in primo luogo quello di renderli felici; a guidarlo sono le virtù cardinali, declinazioni di un valore supremo e inderogabile, la carità cristiana, base della coesione sociale. Ed è su questo punto che Muratori diviene moderno, forse al di là delle sue stesse intenzioni: il primato della carità come norma suprema di governo che illumina direttamente la coscienza del principe apre la strada a un’emancipazione della politica dal primato ecclesiastico, affrancando, almeno in parte, il sovrano dall’autorità religiosa. Si delinea dunque, nel pensiero muratoriano, un’evoluzione da un modello tradizionale in cui il principe è padre e padrone a un modello in cui il sovrano ha doveri inderogabili sotto il profilo morale. La cifra più proficua per leggere la Pubblica felicità e i Rudimenti è la tensione etica del loro autore, che disegna una società giusta e felice; questa non può scaturire da un mutamento radicale, da un processo di laicizzazione o da un contratto sociale, ma da un ritorno alle leggi costitutive della societas christiana: solo la purezza delle origini e l’adesione al modello evangelico possono salvare lo Stato e, con esso, la Chiesa. Tuttavia, un sostanziale pessimismo distanzia in modo netto Muratori dall’ottimismo illuministico: il male è destinato a riaffiorare ciclicamente, cosicché in ogni Stato l’infelicità succede alla felicità. La felicità terrena, anche se perseguita e cercata da prìncipi autenticamente cristiani e persino se goduta in «qualche buona dose», non dura a lungo: è un obiettivo difficilmente afferrabile e, di fatto, mai conseguibile in modo duraturo e definitivo.
Lodovico Antonio Muratori
Lodovico Antonio Muratori (1672-1750), erudito, storico, bibliotecario, archivista e riformatore religioso, fu una delle figure più prestigiose del Settecento europeo. Nato a Vignola, studiò presso i gesuiti. Ricevuti gli ordini minori e laureatosi in filosofia e diritto, fu chiamato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Nel 1700 rientrò a Modena, su invito del duca Rinaldo I d’Este, che lo volle come tutore dei suoi figli e bibliotecario. Anche grazie allo straordinario patrimonio di cui fu custode, realizzò imprese culturali di grande valore, tra cui i Rerum Italicarum Scriptores e le Antiquitates Italicae Medii Aevi. Nel corso della sua lunga attività, contribuì al rinnovamento storiografico e intellettuale del XVIII secolo, spaziando dalla letteratura alla storia, dalla filosofia alla religione e inaugurando quella che è stata definita «l’età muratoriana».
Matteo Al Kalak
Matteo Al Kalak svolge attività di ricerca presso la Scuola Normale di Pisa e l’Università di Modena e Reggio Emilia. Si occupa di storia del cristianesimo, con particolare attenzione ai fenomeni di dissenso religioso, alle conversioni e alle forme di controllo sociale. Ha approfondito l’opera e il pensiero di Muratori, curando due volumi dell’Edizione nazionale del carteggio e pubblicando vari articoli sul tema. È autore di numerosi saggi e monografie.
Maurizio Schoepflin, Libero, 15/07/2016
I CONSIGLI DI MURATORI PER RENDERE FELICI SUDDITI DEI PRINCIPI
Alfonso Berardinelli, Avvenire, 08/07/2016
L'ATTUALITA' DI MURATORI E DEL SUO IDEALE DI SOCIETA' CRISTIANA
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Donatella Campus, TTL - La Stampa, 02/07/2016
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Edizione tematica condotta sugli Indici leopardiani
Nuova edizione annotata con introduzione e commento di Gabriele Pedullà
L'economia, gli ordinamenti e i poteri sociali
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