Anatomie in fuga
Introduzione di Maurizio Cucchi
Senza pace, con pena e senza girarmi mai, pestando mica pepe o caffè ma gardenie, io amo la mamma e i topi; li metto insieme chissà perché. O ancora perché voler bene a quel modo spezzato così in due, collo in giù, polvere senza cerniere, bottone, qualcosa. Sempre senza girarmi. I perché chiarendo la vita ai tram, alle piante. Lei, pura, mi dà questa riserva di bambù. Nient’altro.
Scomposizioni chirurgiche: motivi e procedure in “Anatomie in fuga” di Cristina Annino
CRISTINA ANNINO – IL CAOS SONORO, LA GEOMETRIA RIBELLE DELLA POESIA