«Il futuro del paese passa per il recupero della città pubblica che, sola, è in grado di garantire integrazione sociale e rimettere in moto le energie migliori della società mortificate dalla cultura individualistica che ha trionfato in questi ultimi decenni».
Roma ha accumulato 22 miliardi di euro di deficit ed è una città praticamente fallita. Alessandria è stata dichiarata in default per un debito di 200 milioni. Parma ha un buco di bilancio di 850 milioni. Napoli è in stato di pre-dissesto. L’Aquila è ancora un cumulo di macerie, perché la ricostruzione non ha finanziamenti adeguati. Sono 180 i comuni italiani commissariati per fallimento economico. I primi provvedimenti dei commissari riguardano la cancellazione del welfare, la vendita del patrimonio immobiliare, il licenziamento di personale. Con i tagli alla sanità sono stati soppressi numerosi presidî, le scuole chiudono, i servizi sociali non esistono più. Lo Stato chiude i battenti. Dal 1994, in cambio della cancellazione di ogni regola urbanistica, la cultura liberista aveva promesso un nuovo «rinascimento urbano». Sono state invece create immense periferie senza servizi e senza anima. La sovraproduzione edilizia ha provocato il crollo dei valori immobiliari, cosicché le famiglie italiane, già colpite dalla crisi economica e dalla disoccupazione, vedono scomparire i servizi sociali e il valore della propria abitazione. Povertà e insicurezza per tutti. Il fallimento delle politiche neoliberiste è evidente, eppure i responsabili del disastro economico e sociale continuano ad approvare leggi di liquidazione delle proprietà pubbliche e di ulteriore cancellazione del welfare. Con il decreto Sblocca Italia si mette il patrimonio immobiliare pubblico nelle mani della finanza, e mentre il paese affonda nel fango per il dissesto idrogeologico, si continua con la politica delle grandi opere inutili, nonostante gli scandali e le ruberie che ne caratterizzano l’esecuzione. Le città falliscono perché non riescono a garantire i servizi all’enorme periferia costruita negli ultimi anni: è dunque ora di fermare ogni espansione urbana. E invece di essere svendute alla speculazione finanziaria globale, come in Grecia o in Portogallo, le proprietà pubbliche devono diventare il volano per creare lavoro per i giovani. Il liberismo ha imposto la cancellazione delle pubbliche amministrazioni e ha fallito. Per uscire dalla crisi occorre mutare paradigma: ricostruire le città pubbliche e il welfare urbano.
Paolo Berdini
Paolo Berdini, urbanista, è autore del libro denuncia La città in vendita. Centri storici e mercato senza regole (Donzelli, 2008), che ha lanciato la grande inchiesta di Report sui recenti scempi dell’urbanistica a Roma. Ha collaborato con Italo Insolera alla nuova edizione di Roma moderna (Einaudi, 2011). Editorialista de «il manifesto», cura una rubrica quindicinale su «Left». Presiede il comitato scientifico dell’Osservatorio Territorio e Aree Urbane della Fillea Cgil. È membro del forum Salviamo il paesaggio.
, Left, 27/06/2015
ANCORA OLIMPIADI ANCORA OLIMPIADI E CEMENTO. PURTROPPO
Ilaria Agostini, Il Manifesto, 22/04/2015
LA BORSA VALORI DELL'URBANISTICA
Michele Cerruti But, L'Indice dei libri del mese, 01/04/2015
L'UTOPIA DEL RINASCIMENTO URBANO
Tomaso Montanari, La Repubblica, 29/03/2015
RIMEDI AL FALLIMENTO DELLE NOSTRE CITTA'
Monica Mattioli, CorriereEconomia (Corriere del Mezzogiorno), 23/03/2015
IL CRAC DELLE CITTA' DISTRUTTE DALLA GLOBALIZZAZIONE
Loredana Lipperini, Fahrenheit Radio 3, 12/03/2015
Faccia a faccia
Gaetano Farina, Affaritaliani, 12/03/2015
Le città stanno fallendo. Arriva il libro-inchiesta
Gaetano Farina, Linkiesta, 12/03/2015
Città fallite
Enrico Salvatori, Radio Radicale, 13/02/2015
Intervista in streaming
Dalle prefazione di Paolo Maddalena, MicroMega, 05/02/2015
Il neoliberismo ha ucciso le città
Avanti c'è posto
Storie e progetti del trasporto pubblico a Roma
Breve storia dell'abuso edilizio in Italia
dal ventennio fascista al prossimo futuro
La città in vendita
Centri storici e mercato senza regole
La fiera delle falsità
Via Rasella, le Fosse Ardeatine, la distorsione della memoria
Quale Europa
Capire, discutere, scegliere
Roma '44
Le lettere dal carcere di via Tasso di un ragazzo martire delle Fosse Ardeatine
Contro la democrazia illiberale
Storia e critica di un’idea populista
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Del capitalismo
Un pregio e tre difetti
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Giacomo Matteotti, l’uomo del coraggio, cent’anni dopo (1924-2024)
Lento pede
Vivere nell'Italia estrema