

Giustizia e repressione: quali rapporti hanno intrattenuto nel processo di sviluppo, consolidamento e crisi del regime fascista? Questo binomio rappresenta un’importante prospettiva a partire dalla quale ricostruire la storia di qualsiasi regime totalitario, e del fascismo in particolare, visto che in questo caso la storiografia ha insistito soprattutto sulla repressione, trascurando il fatto che il regime fascista ha coltivato un’idea e una cultura istituzionale della «giustizia» in parte nuove, in parte collegate alle fragili radici del principio di legalità dello Stato liberale. Attraverso l’analisi dei protagonisti istituzionali, dei codici, degli organismi giudiziari, delle logiche e delle pratiche politico-giuridiche, nei saggi che compongono questo volume si delinea il processo di torsione in chiave repressiva che gli organi di giustizia hanno subito durante il ventennio all’interno di un quadro di asserita legalità, evidenziando altresì l’influsso che i «discorsi della giustizia» hanno avuto sulle forme giuridiche, politiche, istituzionali del fascismo. Dall’istituzione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato al ruolo della magistratura, dai codici Rocco alla giustizia della razza, dall’utilizzo dei manicomi giudiziari per la repressione del dissenso all’erosione dello Stato di diritto: il regime usa, aggiorna, strumentalizza i linguaggi e le rappresentazioni della giustizia ricorrendo a forme e procedure che valorizzano la logica del «processo» e della «giustizia». Ne emerge il quadro di una giustizia intesa come «sistema integrato» che ricomprende ideologie, dottrine e pratiche di prevenzione e di repressione e che ebbe, sotto il fascismo, un’indubbia «valenza costituzionale», secondo un modello che serviva a «reprimere» ma anche a istituzionalizzare il regime e a governare il «nuovo» Stato.
Luigi Lacchè
Luigi Lacchè è professore ordinario di storia del Diritto medievale e moderno nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata. Si è occupato di storia costituzionale e di storia del diritto e della giustizia penale. Tra gli ultimi lavori: Justices militaires et guerres mondiales. Military Justices and World Wars. Europe 1914-1950 (Ucl, 2013, con J. M. Berlière, J. Campion, X. Rousseaux); Questione criminale e identità nazionale in Italia tra Otto e Novecento (Eum, 2015, con M. Stronati); Giustizia penale e politica in Italia tra
Otto e Novecento. Modelli ed esperienze tra integrazione e conflitto (Giuffrè, 2015, con F. Colao e C. Storti).
Giovanni Focardi, Il Mulino, 01/12/2016
il diritto del Duce
Marco Nicola Miletti, Quaderni fiorentini, 29/08/2016
GIUSTIZIA PENALE E IDENTITÀ NAZIONALE (A proposito di Il diritto del Duce. Giustizia e repressione nell’Italia fascista, a cura di Luigi Lacchè, Roma, Donzelli, 2015)
Olindo De Napoli, L'Indice, 24/02/2016
PUNIRE, SANZIONARE ED EDIFICARE

Acqua, Stato, nazione
Storia delle acque sotterranee in Italia
Dall’età liberale al fascismo

Sotto un sole metallico
La mia vita raccontata a Alessandro Portelli
Gli anni di Cambridge
L’incontro con Ezio Tarantelli
L’omicidio delle Br
Le battaglie civili

Nostalgia d'Oriente
Genova, Roma e il Mediterraneo nel Cinque e Seicento

Il razzismo in cattedra
L’Università di Milano e la persecuzione degli ebrei

Il senso dei luoghi
Memoria e storia dei paesi abbandonati

Come si studiano le mafie?
La ricerca qualitativa, le fonti, i percorsi

Essere Marta nel Medioevo
La donna, le guerre, gli amori.
«Tutte le donne della storia sono modi di essere Marta e reggono il mondo»

Da un secolo all'altro
Profilo storico del mondo contemporaneo 1980-2022

Nelle braccia del duce
Breve storia d'Italia dalla Grande guerra al fascismo (1917-1923)

Valchirie rosse
Le rivoluzionarie dell'Est Europa

Renzo e i suoi compagni
Una microstoria sindacale del Veneto