

«Una riflessione sulla ragion d’essere della banca centrale, sul suo ruolo nell’economia, sui modi con cui tra difficoltà e incomprensioni quel ruolo viene interpretato – quindi sul servizio reso, primaria fonte della legittimazione – deve collegare storia, teoria, prassi anche recenti, a proposte di riforma. Deve incentrarsi sul cuore economico e giuridico dell’istituzione banca centrale: la discrezionalità e l’autonomia».
La questione della banca centrale, della sua autonomia, dei suoi compiti, dei modi in cui adempierli è al centro dell’agenda politica, non solo in Europa, a seguito del dibattito che le ultime elezioni nel Vecchio continente hanno acceso sulle sorti future dell’Unione. Dagli anni settanta del Novecento, la discrezionalità amministrativa e tecnica delle banche centrali si era ridotta. La crisi finanziaria anglosassone del 2008 ha invece aperto la via a una rinnovata estensione delle competenze delle banche centrali nella supervisione finanziaria e all’ampliamento degli obiettivi e dei gradi di libertà nella politica monetaria. La storia, la pratica e la migliore teoria della «banca delle banche» – l’istituzione che è il perno dell’intero sistema della finanza – confermano come sia possibile una riforma che doti la politica economica di una vera banca centrale, della cui mancanza si è avuta l’ennesima prova nella crisi del 2008. In queste pagine Pierluigi Ciocca, a lungo responsabile della ricerca economica nella Banca d’Italia, avanza e motiva la proposta secondo cui le banche centrali, a cominciare da quella europea, perseguano il pieno impiego oltre alla stabilità dei prezzi, prevengano il dissesto del sistema finanziario, assicurino la continuità della spesa pubblica laddove, pur essendo il bilancio non lontano dall’equilibrio, lo Stato incontra difficoltà nel collocare i suoi titoli sul mercato obbligazionario. Complemento e non sostituto delle politiche che competono ai governi – fiscale, dei redditi, industriale, della concorrenza – l’azione di una banca centrale che disponga di strumenti utilizzabili discrezionalmente può recare un contributo prezioso al contrasto dell’instabilità, in molteplici forme radicata nelle economie di mercato capitalistiche.
Pierluigi Ciocca
Nella Banca d’Italia Pierluigi Ciocca ha militato in vari settori del Servizio Studi, dal monetario all’internazionale. Dopo aver guidato gli interventi della banca centrale nei mercati valutari, creditizi, finanziari e la ricerca economica, è stato a lungo membro del Direttorio dell’Istituto. Come economista è socio nazionale dell’Accademia dei Lincei. Per i tipi della Donzelli ha fra l’altro pubblicato Tornare alla crescita. Perché l’economia italiana è in crisi e cosa fa¬re per rifondarla (2018).
Fabrizio Galimberti, Il Sole 24 ore, 26/05/2015
LA BANCA OLTRE FLESSIBILITA' E RIGORE
Paolo Savona, Bancaria, 01/02/2015
IL RUOLO DELLE BANCHE CENTRALI TRA INDIPENDENZA E DISCREZIONALITA'
Pierluigi Ciocca, Il Corriere della Sera, 18/01/2015
La banca centrale che serve alla UE
Valentino Parlato, Il Manifesto, 05/12/2014
Una crisi da capire per resistere
Marcello De Cecco, Affari e finanza (La Repubblica), 01/12/2014
La lezione di Ciocca sulla banca che non c'è

Del capitalismo
Un pregio e tre difetti

Tornare alla crescita
Perché l'economia italiana è in crisi e cosa fare per rifondarla

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