La costruzione delle Alpi
Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914)
Per quanto paradossale possa a prima vista sembrare, le Alpi, così come oggi noi le conosciamo e le percepiamo, non sono sempre esistite. Esse sono state «costruite» attraverso un duplice processo: quello della trasformazione del territorio alpino, della materiale immissione e implementazione, in quel contesto, di progettualità e manufatti umani; e quello della conoscenza scientifica e artistica, della costruzione di un immaginario, di una rappresentazione e messa in scena delle montagne. Entrambi questi aspetti hanno conosciuto e conoscono una storia. Quest’opera – dedicata in particolare allo spazio alpino occidentale compreso tra Italia, Francia e Svizzera e impreziosita da un ricchissimo apparato iconografico – affronta proprio questo tema: la modificazione dell’ambiente e del paesaggio montano nel periodo compreso tra la seconda metà del Settecento, momento della scoperta delle Alpi da parte delle società urbane europee, e il definitivo fissarsi, attorno ai primi anni del Novecento, di un’idea di montagna legata alla metamorfosi turistica operata dalla Belle Époque. È in quei 150 anni che si insedia e si struttura quell’immagine del «pittoresco alpino» con cui ancora oggi per tanti versi siamo chiamati a confrontarci. Una storia fisica dunque, ma anche una ricostruzione dei differenti modi di guardare e di concettualizzare la montagna che hanno guidato la mutazione e il progetto dello spazio alpino. Una storia culturale e delle idee che si colloca a cavallo di molteplici terreni disciplinari: paesaggio e teorie estetiche, turismo e alpinismo, storia dell’architettura e delle infrastrutture, arte e letteratura, storia degli insediamenti, geologia e glaciologia, medicina, storia economica e sociale. Per seguire meglio questa complessa articolazione, viene proposto una sorta di «percorso di cresta» (tra Piemonte, Valle d’Aosta, regione insubrica dei laghi, Savoia, Delfinato, area lemanica, Vallese, Oberland bernese, Grigioni) che fa intravedere l’esistenza di culture e modi di guardare che travalicano le singole esperienze nazionali, disegnando una prospettiva europea di lunga durata che si riflette nel progetto contemporaneo di una macroregione alpina.
Un libro per rileggere le "trasformazioni " delle Alpi vissute tra '700 e '900
Premio Rigoni Stern 2015
La Giuria, costituita da Paola Maria Filippi, Mario Isnenghi, Daniele Jalla, Paolo Rumiz, Ilvo Diamanti, coordinata da Margherita Detomas ha deciso di assegnare il Premio "Mario Rigoni Stern per la Letteratura Multilingue delle Alpi" a Antonio De Rossi per la sua opera La Costruzione delle Alpi. Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914), con la seguente motivazione:
"La Costruzione delle Alpi è un’opera densa, fascinosa e estremamente documentata che grazie anche a un ricco apparato iconografico dimostra come le Alpi non siano solo una realtà geografica, ma anche un universo mentale".
per maggiori informazioni: www.premiomariorigonistern.it
Premio Itas Montagna Opera segnalata tra le cinque finaliste con la seguente motivazione
"La costruzione delle Alpi (1773-1914) di Antonio De Rossi è stato segnalato nella sezione “Libro di montagna” in virtù della densità ed esaustività della ricerca storica, che in maniera avvincente e lineare offre al lettore utili spunti di comprensione del presente. Partendo dall'assunto che le Alpi non sono sempre esistite così come le conosciamo e percepiamo oggi, ma sono state “costruite”, l’autore ne segue la trasformazione – tra la fine del XVIII secolo, alla vigilia della prima ascensione del Monte Bianco, e l’inizio del XX, allo scoccare della Prima guerra mondiale – scandagliando la metamorfosi che ha coinvolto conoscenza scientifica da un lato e territorio fisico dall'altro, insieme con l’arte e il gusto estetico. De Rossi ci accompagna così alla scoperta (anche con l’ausilio di un ricco apparato iconografico) di ciò che ha reso la regione alpina occidentale – dalle Alpi Marittime fino all’Oberland Bernese e ai Grigioni, tra Italia, Francia e Svizzera – tanto importante nell’economia turistica e culturale contemporanea".
per maggiori informazioni: www.premioitas.it