«Abbiamo ormai introiettato una lunga serie di analisi allarmate o catastrofiche sullo stato attuale e sui destini di quel settore della cultura umana che da circa cinque secoli siamo abituati a chiamare letteratura. Va ribadito invece che proprio in questa fase la letteratura, se riuscirà a essere di nuovo la più potente forma di condensazione di immaginari cognitivi e linguistici, potrà diventare un nuovo laboratorio di ipotesi, utopie, mondi possibili».
I controvalori sono quelli che, nel mercato finanziario, indicano il valore materiale di un titolo e insieme la disponibilità degli operatori al suo acquisto o alla sua vendita. Anche la letteratura sembra ormai soggetta a leggi di mercato, ma i suoi sono spesso «valori contro», tendenzialmente rivolti più alla lunga durata che al realizzo immediato. Giocando in questo campo semantico, i saggi di Casadei delineano alcuni aspetti essenziali per la rilettura attuale delle opere letterarie: le potenzialità del loro particolare realismo, al di fuori di ogni mitologia dell’inesperienza; la loro capacità di rappresentare situazioni locali o nazionali anche in un contesto globalizzato; le basi che devono essere poste per interpretare criticamente i testi nell’epoca dell’inflazione degli spazi virtuali, tra blog e social network. Lo scopo non è quello di tornare a una passiva difesa dei valori umanistici o all’esaltazione delle opinioni acquisite, fossero pure quelle di grandi critici come Erich Auerbach. Bisogna invece avere il coraggio di accettare sfide che vengono non solo dalla società globale ma anche dalle nuove intersezioni fra campi del sapere (in primo luogo le scienze cognitive), campi di potere culturale e finalità della critica. Come sostengono gli «assiomi» conclusivi, dopo la famosa gita a Chiasso proposta a suo tempo da Arbasino, è forse giunto il momento di fare una gita a Seul, per guardare la letteratura da nuovi orizzonti, senza abdicare allo scopo fondamentale dell’azione critica: l’individuazione di forme e stili emblematici, ossia all’altezza di questo tempo culturalmente caotico ma ricco di prospettive.
Alberto Casadei
Alberto Casadei è docente di Letteratura italiana presso l’Università di Pisa. Si è occupato di Dante, di letteratura italiana del XVI secolo, di poesia e narrativa contemporanea, di teoria letteraria e poetica cognitiva. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Stile e tradizione nel romanzo italiano contemporaneo (il Mulino, 2007), Poetiche della creatività. Letteratura e scienze della mente (Bruno Mondadori, 2011), Dante oltre la commedia (il Mulino, 2013).
Gabriele Vitello, Lo Straniero, 01/02/2015
Due saggi su realismo e letteratura
Il tempo dei femminismi
La storia delle donne come autobiografia
Fare l'impossibile
Ragionando di psichiatria e potere
La fiera delle falsità
Via Rasella, le Fosse Ardeatine, la distorsione della memoria
Quale Europa
Capire, discutere, scegliere
Roma '44
Le lettere dal carcere di via Tasso di un ragazzo martire delle Fosse Ardeatine
Contro la democrazia illiberale
Storia e critica di un’idea populista
Assalto a San Lorenzo
La prima strage del fascismo al potere
Del capitalismo
Un pregio e tre difetti
L'ultimo Marx
Biografia intellettuale
(1881-1883)
Nuova edizione accresciuta
L'antifascista
Giacomo Matteotti, l’uomo del coraggio, cent’anni dopo (1924-2024)
Lento pede
Vivere nell'Italia estrema
Le tre culture del Medioevo
Dotta, popolare, orale