Paolo Berdini

Le città fallite

I grandi comuni italiani e la crisi del welfare urbano

Collana: Saggine, 249
2014, pp. XIV-162
ISBN: 9788868430726

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Scheda libro

«Il futuro del paese passa per il recupero della città pubblica che, sola, è in grado di garantire integrazione sociale e rimettere in moto le energie migliori della società mortificate dalla cultura individualistica che ha trionfato in questi ultimi decenni».

Roma ha accumulato 22 miliardi di euro di deficit ed è una città praticamente fallita. Alessandria è stata dichiarata in default per un debito di 200 milioni. Parma ha un buco di bilancio di 850 milioni. Napoli è in stato di pre-dissesto. L’Aquila è ancora un cumulo di macerie, perché la ricostruzione non ha finanziamenti adeguati. Sono 180 i comuni italiani commissariati per fallimento economico. I primi provvedimenti dei commissari riguardano la cancellazione del welfare, la vendita del patrimonio immobiliare, il licenziamento di personale. Con i tagli alla sanità sono stati soppressi numerosi presidî, le scuole chiudono, i servizi sociali non esistono più. Lo Stato chiude i battenti. Dal 1994, in cambio della cancellazione di ogni regola urbanistica, la cultura liberista aveva promesso un nuovo «rinascimento urbano». Sono state invece create immense periferie senza servizi e senza anima. La sovraproduzione edilizia ha provocato il crollo dei valori immobiliari, cosicché le famiglie italiane, già colpite dalla crisi economica e dalla disoccupazione, vedono scomparire i servizi sociali e il valore della propria abitazione. Povertà e insicurezza per tutti. Il fallimento delle politiche neoliberiste è evidente, eppure i responsabili del disastro economico e sociale continuano ad approvare leggi di liquidazione delle proprietà pubbliche e di ulteriore cancellazione del welfare. Con il decreto Sblocca Italia si mette il patrimonio immobiliare pubblico nelle mani della finanza, e mentre il paese affonda nel fango per il dissesto idrogeologico, si continua con la politica delle grandi opere inutili, nonostante gli scandali e le ruberie che ne caratterizzano l’esecuzione. Le città falliscono perché non riescono a garantire i servizi all’enorme periferia costruita negli ultimi anni: è dunque ora di fermare ogni espansione urbana. E invece di essere svendute alla speculazione finanziaria globale, come in Grecia o in Portogallo, le proprietà pubbliche devono diventare il volano per creare lavoro per i giovani. Il liberismo ha imposto la cancellazione delle pubbliche amministrazioni e ha fallito. Per uscire dalla crisi occorre mutare paradigma: ricostruire le città pubbliche e il welfare urbano.

Autore

Paolo Berdini
Paolo Berdini, urbanista, è autore del libro denuncia La città in vendita. Centri storici e mercato senza regole (Donzelli, 2008), che ha lanciato la grande inchiesta di Report sui recenti scempi dell’urbanistica a Roma. Ha collaborato con Italo Insolera alla nuova edizione di Roma moderna (Einaudi, 2011). Editorialista de «il manifesto», cura una rubrica quindicinale su «Left». Presiede il comitato scientifico dell’Osservatorio Territorio e Aree Urbane della Fillea Cgil. È membro del forum Salviamo il paesaggio.

Recensioni

Ilaria Agostini, Il Manifesto, 22/04/2015
LA BORSA VALORI DELL'URBANISTICA

Michele Cerruti But, L'Indice dei libri del mese, 01/04/2015
L'UTOPIA DEL RINASCIMENTO URBANO

Tomaso Montanari, La Repubblica, 29/03/2015
RIMEDI AL FALLIMENTO DELLE NOSTRE CITTA'

Monica Mattioli, CorriereEconomia (Corriere del Mezzogiorno), 23/03/2015
IL CRAC DELLE CITTA' DISTRUTTE DALLA GLOBALIZZAZIONE

Loredana Lipperini, Fahrenheit Radio 3, 12/03/2015
Faccia a faccia

Gaetano Farina, Affaritaliani, 12/03/2015
Le città stanno fallendo. Arriva il libro-inchiesta

Gaetano Farina, Linkiesta, 12/03/2015
Città fallite

Enrico Salvatori, Radio Radicale, 13/02/2015
Intervista in streaming

Dalle prefazione di Paolo Maddalena, MicroMega, 05/02/2015
Il neoliberismo ha ucciso le città