Collana: Saggine, 232
2013, pp. XII-164
ISBN: 9788868430207
€ 19,00 € 18,05
«La via del Sud corre dritta verso un radicale rinnovamento istituzionale. Essa passa, per strano che possa parere, fra i pascoli silani, come per le capitali di pietra dell’Europa continentale, lungo le deserte spiagge di Sardegna come fra le ciminiere della Renania, dalla Manica fumosa allo Jonio specchiante di sole. Non la conquista dello Stato, ma la sua riforma istituzionale è l’autentico traguardo del rinnovamento, cui possono legittimamente aspirare le masse meridionali, tenute finora lontane dal governo dei propri destini».
Gli anni cinquanta hanno costituito, per il Mezzogiorno, un periodo di grandi cambiamenti strutturali e sociali. Intrecciando elementi storico-descrittivi a mutamenti ideologici, il libro di Musatti, scritto nel pieno di quella stagione, rappresenta – riletto oggi, dopo quasi sessant’anni – un documento di impressionante lucidità. Il pamphlet (così lo definiva lo stesso autore) si proponeva di individuare i fattori che avevano determinato l’indebolimento dell’originaria struttura meridionale. La grande rivoluzione sociale ed economica generata dall’emigrazione, la scarsa riuscita delle alleanze di stampo gramsciano tra operai del Nord e contadini del Sud, i parziali insuccessi della Cassa del Mezzogiorno come ente autonomo, sono solo alcuni tra i fattori di una trasformazione convulsa, che non riuscì a raggiungere l’obiettivo di una vera crescita del Sud, pur in presenza di uno scenario dominato da un intervento statale senza precedenti. La via del Sud rappresenta un’analisi puntuale di tutte le grandi problematiche radicate nel Mezzogiorno, di cui Musatti aveva conoscenza diretta grazie alla sua esperienza di «meridionalista» del Movimento di Comunità. È proprio l’appartenenza dell’autore al gruppo – fondato e diretto da Adriano Olivetti, radicato in quegli anni attorno all’esperienza della fabbrica di Ivrea e proteso anche alla comprensione e alla risoluzione dei problemi del Sud – a rendere così interessante il testo. La conoscenza della realtà, di ciò che era già stato fatto e tentato e, soprattutto, la consapevolezza di quello che si sarebbe potuto fare, sono i punti fondamentali di quest’analisi del Sud nel momento di massima espansione delle politiche dell’intervento straordinario. Ed è proprio contro l’impostazione della Cassa del Mezzogiorno – considerata da Musatti come affetta da un rischio di astratto centralismo – che si leva la difesa appassionata delle ragioni delle comunità locali, alla ricerca di un riscatto del Mezzogiorno che potesse essere patrocinato direttamente dai suoi paesi e dalle sue città, dai suoi stessi abitanti.
Riccardo Musatti
Riccardo Musatti è stato militante nel Partito d’Azione, giornalista e storico dell’architettura moderna, nonché membro dell’Istituto nazionale di Urbanistica, e collaboratore di diverse testate, tra cui «L’Italia libera» e «L’Italia socialista». Negli anni cinquanta, Musatti ha concentrato i suoi studi sulla situazione dell’Italia meridionale, con particolare attenzione alla Basilicata e alla città di Matera. Tra i più stretti e fidati collaboratori di Adriano Olivetti, ha fatto parte del comitato esecutivo del Movimento di Comunità. La via del Sud, che rimane il suo libro più importante, fu pubblicato dalle Edizioni di Comunità nel 1955 e ristampato nel 1958 con l’aggiunta del capitolo «Postilla e conclusione ». Il testo qui riproposto è quello di questa seconda edizione.
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