Nei nuovi scenari della globalizzazione, le città assumono un ruolo sempre più centrale nello sviluppo dei territori. Anche per questo, all’inizio degli anni novanta, la «riforma dei sindaci» ha dato vita a una nuova forma di governo municipale che, oltre a riannodare i legami di fiducia tra i cittadini e gli amministratori locali, doveva mettere in grado questi ultimi di promuovere la crescita economica e la qualità della vita urbana. I risultati non sono mancati. I sindaci sono ancora oggi i politici più popolari d’Italia. Inoltre, la personalizzazione del rapporto con gli elettori e il rafforzamento delle giunte hanno ridato stabilità e vigore all’azione dei Comuni. E tuttavia queste riforme istituzionali, seppure importanti, non hanno garantito ovunque il «buon governo». Gli effetti della riforma dei sindaci, infatti, sono stati piuttosto diversi da città a città e da politica a politica. Da cosa dipende questa varietà di risultati? Il libro fornisce una risposta mediante uno studio condotto sul processo decisionale di un centinaio di «beni collettivi locali» di sei grandi città metropolitane del nostro paese. Si tratta dei beni e servizi più importanti realizzati dalle giunte comunali, durante le consigliature della prima metà del Duemila, in sette settori di policy. Per spiegare i diversi rendimenti di queste politiche, gli autori analizzano la rilevanza dei «fattori contestuali», ovvero i condizionamenti esercitati dall’ambiente urbano (effetto città), politico (effetto giunta) e settoriale (effetto settore) sull’azione degli amministratori. Le conclusioni a cui giungono è che questi fattori, seppure influenti, non sono stati però determinanti. Un ruolo maggiore, infatti, hanno giocato i «fattori processuali», ovvero la configurazione del policy network e lo stile decisionale degli assessori (effetto governance).
Fortunata Piselli
Fortunata Piselli ha insegnato Sociologia presso l’Università della Calabria, l’Università di Trento e l’Università di Napoli Federico II. I suoi principali interessi di ricerca riguardano l’emigrazione e il mercato del lavoro, il sottosviluppo, i metodi di network analysis e le politiche urbane. Tra i suoi lavori ricordiamo Parentela ed emigrazione (Einaudi, 1991) e Medio Occidente (Marsilio, 1991).
Francesco Ramella
Francesco Ramella insegna Sociologia dello sviluppo presso il Dipartimento di Culture, politica e società dell'Università di Torino, dove co-dirige il Centro «Luigi Bobbio» per la ricerca sociale pubblica e applicata.
Luigi Burroni
Luigi Burroni è professore associato di Sociologia economica nell'Università di Firenze. È direttore di «Stato e Mercato».
Cuore rosso?
Viaggio politico nell'Italia di mezzo
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Imprese, mercati, Stato. Rapporto MET 2015
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Rapporto MET 2012. Le reazioni delle imprese, le criticità, il fisco e le politiche pubbliche
Perugia in Giallo 2009
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«Sintesi di Toscana 2030»