
Napoleone Bonaparte
Memorie della campagna d'Italia
Collana: Saggi. Storia e scienze sociali
2012, pp. LVI-346, rilegato
ISBN: 9788860367143
€ 32,00 € 30,40
Durante gli anni dell’esilio a Sant’Elena, Napoleone si dedicò con impegno sistematico a mettere ordine nei ricordi del lungo periodo storico del quale era stato protagonista assoluto. I testi qui presentati, da non confondersi con i numerosi «memoriali» più o meno veritieri e fedeli, composti dai contemporanei che poterono raccoglierne le testimonianze o le confidenze, sono quelli che Napoleone dettò personalmente ai suoi più stretti collaboratori, rivedendone puntigliosamente le varie versioni fino a giungere alla compiuta definizione del proprio testamento intellettuale. «Tutto in me è calcolo», si vantava. «Anche quando detta le sue memorie – osserva acutamente Ernesto Ferrero –, Napoleone calcola attentamente gli effetti. Perfeziona la propria fama postuma con un accanimento maniacale, anche per dimostrare al futuro lettore che ogni particolare è stato accuratamente controllato. Il dettato è asciutto, fitto di nomi, dati, cifre, persino di indicazioni geografiche e topografiche. Naturalmente la pretesa oggettività del referto, il racconto in terza persona, alla maniera di Cesare, non gli impedisce di orchestrare il racconto-resoconto in modo da accrescere i meriti, ingigantire le difficoltà e sfumare le situazioni imbarazzanti». Queste Memorie, nel testo stabilito dall’edizione pubblicata sotto il Secondo Impero sulla base dei manoscritti originali, vengono riproposte dopo oltre un secolo al pubblico moderno, che oggi può apprezzarne ancor più la rilevanza sullo sfondo della nuova luce che la recente storiografia ha gettato sulla controversa vicenda napoleonica, che già contiene in sé molte delle contraddizioni della storia contemporanea. Per il lettore italiano, le dinamiche della prima campagna d’Italia, che imposero all’attenzione dell’Europa le doti militari del giovane generale còrso, costituiscono un ulteriore motivo di riflessione su un momento cruciale della storia nazionale, che vide il primo annuncio dei fermenti destinati ad animare la lunga stagione del Risorgimento.
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