
John Dos Passos
Sulle vie del Brasile
Collana: meledonzelli
2012, pp. VIII-232
ISBN: 9788860367129
€ 20,00 € 19,00
«I fiumi scorrono nel verso sbagliato. Le montagne sorgono nei punti più inopportuni. La regione orientale è afflitta da siccità perenni. Le malattie tropicali rappresentano una minaccia per lo sviluppo urbano. La principale risorsa del Brasile sono i brasiliani».
Rio, San Paolo, la nascita di Brasilia, le favelas, l’architettura modernista, l’incipiente urbanizzazione, e poi l’Ovest impervio, il Rio delle Amazzoni, il Mato Grosso – da nord a sud, da est a ovest, non c’è regione che Dos Passos non abbia visitato e raccontato ai suoi lettori, nei tanti reportage firmati per «Life», la celeberrima rivista americana, a cavallo di un quindicennio, tra il 1948 e il 1962. Un arco di tempo che vide cambiare il volto del Brasile, alle prese con un rivolgimento economico, politico e sociale che l’avrebbe trasformato nel paese che oggi conosciamo. Ma Dos Passos non è solo un testimone d’eccezione dell’impatto del Brasile con la modernità, è una delle prime penne d’America che si alimenta di una dichiarata empatia con quella terra e soprattutto con i suoi abitanti. Sono infatti proprio loro la principale ricchezza del Brasile. Dai capi di Stato agli imprenditori in ascesa, dagli indiani delle foreste ai lavoratori delle miniere, non c’è incontro che Dos Passos non inscriva nel percorso di espansione su cui il Brasile si è appena incamminato. Ecco perché oggi, mentre il paese si afferma tra le superpotenze mondiali, le pagine di Dos Passos ci svelano l’essenza più recondita e le radici profonde dei mille luoghi e delle mille culture che lo compongono.
John Dos Passos
John Dos Passos (1896-1970), scrittore e giornalista, è l’autore di alcuni capisaldi della letteratura americana come Manhattan Transfer, 42° parallelo, Tre soldati. Viaggiatore fin dall’infanzia – a un anno fu portato dalla madre in giro per l’Europa, tanto che più tardi ricorderà di aver vissuto una «hotel childhood» –, non smise mai di spingersi al di là dei confini statunitensi: dal Medio Oriente al Messico, dalla Russia al Sud America. Il suo tenace impegno politico – che lo portò in Spagna durante la guerra civile – ne fa una delle figure più significative e turbolente nel panorama degli intellettuali americani del Novecento.
Lettere e scritti sull’arte
La mia arte raccontata da me
Scritti (1934-1969)
Lettere d'amore (1930-1944)
La scultura e l'architettura
Una vita
Lettere d'amore e desiderio
Il direttore del festival più importante del mondo racconta i dietro le quinte