

Un profondo cambiamento segna l’urbanistica e l’architettura di questi ultimi due decenni e si esprime come lontananza dal progetto moderno, apertura di nuovi problemi, modifiche di linguaggi e tecniche. Al cambiare di tutto o quasi si sovrappone un discorso critico che non è mai sembrato così disarmato, poco attento a osservare ciò che l’urbanistica fa, il modo in cui argomenta ciò che fa, in cui interpreta problemi, chiarisce intenzioni, produce giustificazioni, cambia linguaggi. Manca una migliore descrizione dell’urbanistica e del suo progetto che sia anche un tornare a descrivere, osservare, interpretare i temi del discorso urbanistico; chiarire ed esplicitare i modi messi in atto per ordinare il mondo sensibile esercitando un’azione politica al di là degli aspetti normativi e della ricostruzione del negoziato. In mancanza di un tale atteggiamento è fin troppo facile parlare di difficoltà, sconfitta, impoverimento. Scopo di questo libro è provare a descrivere alcuni aspetti dell’urbanistica italiana di questi ultimi vent’anni. Al di fuori di un atteggiamento nostalgico, di perdita e al di fuori di una entusiastica accettazione delle condizioni contemporanee. Un tale compito si giustifica con la convinzione che entro una situazione difficile permangano importanti spiragli di conoscenza e azione, che lo sfondo disegnato da coloro che pensano a un impoverimento sia realistico, ma non racconti tutto. Che in esso si possa riallacciare un’azione affermativa: una certa libertà di movimento e di pensiero.

Spazi che contano
Il progetto urbanistico in epoca neo-liberale

Dalla qualità alla sostenibilità
Il contributo di Icmq alla qualificazione delle costruzioni

Il giardino biopolitico
Spazi, vite e transizione

Storia contro storie
Elogio del fatto architettonico

Vivere o morire di rendita
La rendita urbana nel XXI secolo

Fare urbanistica oggi
Le culture del progetto

Coste in movimento
Infrastrutture ambientali per la rigenerazione dei territori

Territori in trasformazione
Il caso dell’Alta Gallura