

Un luogo incantato lungo la costa pacifica della Bassa California. Un leggendario baleniere assetato di ricchezze. Un giovane marinaio addetto all’avvistamento. Una ragazza indiana. E soprattutto le balene, quelle grigie che a centinaia si radunano nel loro posto segreto… Sono questi i protagonisti di un racconto dalla potenza narrativa e dall’evocazione poetica senza pari, che catturano il lettore sin dalle prime righe. Attraverso le due voci narranti, il capitano e il marinaio, la storia assume i colori dell’avventura e del viaggio, della scoperta dell’amore e delle forze della natura, ma soprattutto dell’orrore e del male che albergano nel cuore umano. A metà tra il Melville di Moby Dick e il Conrad di Cuore di tenebra, Le Clézio racconta con una scrittura asciutta e suggestiva – efficacemente esaltata dalle illustrazioni, di grande potenza evocativa, dell’artista brasiliano Eloar Guazzelli – un momento cruciale della conquista del West, o meglio la fine della frontiera verso Ovest: la scoperta di un luogo geografico, una laguna nelle calde acque messicane, scelta dalle balene di mezzo pianeta per andare a partorire e a morire. Un luogo mitico di cui da una costa all’altra dell’America si favoleggia da tempo, ma che solo un incallito baleniere, non a caso di nome Melville Scammon, capitano del Léonore, riuscirà a scovare il 10 gennaio del 1856, dando il via a un’epopea che coinvolgerà migliaia di cacciatori da ogni angolo del pianeta e a un massacro che lascerà una ferita profonda nell’equilibrio naturale. Al capitano, ormai vecchio, e al suo mozzo, che torna dopo anni sul luogo del massacro, Le Clézio affida il racconto delle illusioni e dell’amaro sconcerto del dopo, di quando tutto è finito, compreso il baluginio delle immense ricchezze agognate: di balene non ce ne sono più, e insieme a loro sono spariti per sempre i bucanieri, le navi, i trafficanti di pelli, i cercatori d’oro, e le baracche dei carpentieri e delle prostitute – tutto è stato spazzato via dal vento e dall’oceano, tutto tranne le carcasse dei cetacei che giganteggiano sulla spiaggia, minacciose e al contempo imbelli.
Eloar Guazzelli
Eloar Guazzelli, brasiliano, è illustratore e artista plastico, vincitore di numerosi premi internazionali per alcuni dei suoi fumetti d’autore. Da 26 anni lavora come regista di film di animazione e insegna Illustrazione presso l’Istituto europeo di Design di San Paolo. Da tempo mette la sua mano al servizio di grandi affreschi delle forze della natura, firmati da narratori d’eccezione: tra gli altri, ricordiamo il racconto di William Faulkner L’albero dei desideri (Donzelli, 2010).
Jean-Marie Gustave Le Clézio
Jean-Marie Gustave Le Clézio, nato a Nizza nel 1940, da famiglia originaria delle isole Mauritius, è autore di oltre 40 titoli tra romanzi, racconti, saggi e storie per ragazzi. Grande viaggiatore, ha trascorso molti anni a Panama vivendo presso una tribù indigena, e da tempo risiede tra Nizza, le Mauritius e Albuquerque. Nel 2008 è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura. Il massacro delle balene narrato da Le Clézio è realmente accaduto, e il capitano Scammon, resosi conto a distanza di anni dello scempio compiuto, dedicò il resto della vita alla battaglia per la loro salvaguardia. Da allora le balene sono comunque tornate a partorire nella laguna, ma un recente progetto ne minaccia nuovamente la sorte, e Le Clézio ha più volte manifestato la sua preoccupazione: «nel nostro mondo di violenza e di ingiustizia, le balene simboleggiano la libertà, la bellezza della natura, la forza creatrice della vita».

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