Romano Benini

La sfida incompiuta

Dieci anni di politiche del lavoro e servizi per l'impiego sul territorio

Collana: Meridiana
2009, pp. XII-212
ISBN: 9788860364463

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Scheda libro

In Italia le politiche del lavoro funzionano meno rispetto a quanto accade nel resto d’Europa. L’anello debole del sistema sono i servizi per il lavoro e la formazione. Più di dieci anni fa le riforme del governo Prodi hanno avviato i servizi pubblici per l’impiego e il decentramento del mercato del lavoro; più di cinque anni fa il governo Berlusconi ha introdotto le agenzie private per il lavoro e il ruolo di nuovi soggetti accreditati. In questi dieci anni, miliardi di euro si sono riversati sulle Regioni italiane per sostenere il lavoro e la formazione e per promuovere le politiche attive. Eppure i risultati non sono arrivati e non stanno arrivando. In Italia i servizi per il lavoro pubblici e privati intermediano meno del dieci per cento del lavoro, tre volte meno di quanto accade nel resto d’Europa. I servizi non promuovono l’occupazione, ma soprattutto non funzionano gli interventi per rendere occupabili le persone, affidati a decine di soggetti poco coordinati. Eppure non è così ovunque: ci sono Regioni e Province che hanno saputo lavorare insieme e creare servizi utili per i lavoratori, i giovani e le imprese. Ci sono centri per l’impiego che funzionano e agenzie formative che preparano le competenze utili alle imprese, collaborando anche con i servizi privati. Si sa bene cosa non funziona. Una cultura politica e sindacale attenta solo al mantenimento dei posti esistenti e poco sensibile alle esigenze di chi cerca lavoro; una spesa nazionale per politiche attive e servizi per il lavoro tutta sulle spalle dei fondi comunitari e di gran lunga inferiore alla media europea; personale poco preparato, motivato e molto meno presente sul territorio rispetto a quanto accade in Europa; un decentramento regionale privo di standard nazionali e di regole condivise. Sappiamo cosa manca e cosa va fatto. Per esempio introdurre finalmente il principio base del welfare europeo: chi perde il lavoro ha diritto a partecipare a programmi per il reinserimento, promossi dai servizi per l’impiego, durante i quali riceve un’indennità di sostegno al reddito. Nulla a che vedere con i nostri tradizionali ammortizzatori sociali. Non c’è un welfare giusto e per tutti senza servizi efficaci per il lavoro e la formazione. Uno snodo ancora da affrontare e risolvere, che investe anche il ruolo delle istituzioni, incluse le Province: un’istituzione locale spesso messa in discussione ma fondamentale per promuovere il lavoro, la formazione, le opportunità sul territorio.

Autore

Romano Benini
Romano Benini è professore straordinario di Sociologia del welfare e coordinatore del corso di laurea in Consulenza del lavoro presso la Link Campus University di Roma e docente di Sociologia del Made in Italy presso l’Università «la Sapienza» di Roma. Giornalista economico, è autore di Il posto giusto, il programma di Rai3 su formazione e mercato del lavoro, e consulente della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, della Cna nazionale e di diverse istituzioni. Tra i libri più recenti: Il fattore umano (Donzelli, 2016), Lo stile italiano, Mutamenti sociali e inclusione attiva (Eurilink, 2018), Il posto giusto (Eurilink, 2020).