

«Che cos’è la vita se non l’angolo di visuale? Un uomo si misura dall’angolazione da cui guarda alle cose. Che cos’è la vita se non ciò che un uomo pensa durante il giorno? Questo è il suo fato e il suo padrone».
«Che cos’è la vita se non ciò che un uomo pensa durante il giorno? Questo è il suo fato e il suo padrone». Scrivere una «Storia naturale dell’intelletto» fu il progetto, mai realizzato secondo i suoi desideri, di tutta la vita di Emerson. Ci restano solo i testi postumi e incompleti delle sue conferenze sull’argomento, ora finalmente tradotti in italiano. In Poteri e leggi del pensiero, rappresentativo della sfida di fondare l’idealismo trascendentale su rispettabili basi scientifiche, Emerson riconosce che ancora non confidiamo nei poteri ignoti del pensiero e che i pensieri hanno una vita propria, indipendente dalla nostra volontà: così all’inizio ci possiedono e solo più tardi, se diveniamo consapevoli dei «fatti spirituali», arriviamo a possederli e a non essere più dei «bruti ammassi sballottati dal Fato». E abbiamo una guida – l’Istinto – la quale ci viene data nella misura in cui ne facciamo uso. Non mostra gli oggetti, ma ci mostra la via. E che cos’è l’Ispirazione? È l’istinto – il cui stato normale è passivo – messo in azione: «la scintilla che prorompe in fiamma». Persuadere il forte istinto a smuoversi, e a compiere il suo miracolo, è lo scopo di ogni saggio sforzo. Con Memoria, infine, Emerson ci ricorda che senza questo «angelo custode» tutta la vita e il pensiero sarebbero una successione senza alcun rapporto. E che persino la memoria corta dipende dal pensiero poco profondo.
Ralph Waldo Emerson
Ralph Waldo Emerson nasce a Boston il 25 maggio 1803. È il terzo figlio di William Emerson, pastore unitariano alla First Church di Boston, e di Ruth Haskins, figlia di un noto distillatore. Il padre muore quando Emerson ha solo otto anni e la sua formazione è influenzata principalmente dalla zia paterna, Mary Moody Emerson. Proprio grazie al sostegno finanziario di quest’ultima, nel 1817 si iscrive al prestigioso Harvard College di Cambridge. Nel 1820, durante il terzo anno di studi, inizia a scrivere il suo diario, che sarà fonte inesauribile di spunti e riflessioni per gli anni a venire. Nel 1826, dopo aver insegnato per cinque anni, Emerson tiene il suo primo sermone di fronte alla Middlesex Association: grazie a esso ottiene la cosiddetta «licenza di predicare» e nel 1829 viene ordinato ministro del culto unitariano alla Second Church di Boston. Nel 1829 sposa Ellen Louise Tucker, che morirà di tubercolosi nel 1831, a soli diciannove anni. In preda a una profonda crisi interiore, Emerson lascia il suo ministero ecclesiastico e nel 1832 decide di salpare per l’Italia, dove entra in contatto con l’idealismo romantico. Tornato in patria nel 1833, inizierà a tenere le sue celebri conferenze, tra cui The American Scholar (1837) e The Divinity School Address (1838). È in questo periodo che Emerson conoscerà Henry D. Thoreau, e tra i due nascerà una profonda amicizia. Nel 1834 si era nel frattempo trasferito a Concord, dove l’anno successivo aveva sposato Lydia Jackson e acquistato «The Bush», la casa in cui vivrà fino alla morte. Proprio qui scriverà Nature (1836), destinato a divenire la pietra angolare del trascendentalismo americano. Il 1° luglio 1840 esce il primo numero di «TheDial» – organo ufficiale del movimento trascendentalista –, diretto da Margaret Fuller e, dal 1842, dallo stesso Emerson. Nel 1841 vengono pubblicati i Saggi, prima serie, accolti favorevolmente dalla critica, mentre nel 1844 escono i Saggi, seconda serie (di cui fa parte il secondo Nature). Emerson prosegue nel frattempo i suoi cicli di conferenze, e la sua notorietà cresce, sia in America sia in Europa, toccando le sue vette più alte con Uomini rappresentativi (1853). Nel 1859 prende una decisa posizione a favore della lotta contro la schiavitù negli Stati del Sud. A partire dal 1870 le condizioni di salute dello scrittore iniziano a peggiorare: nel 1876 esce una raccolta di poesie, Collected Poems, che sarà l’ultimo libro che Emerson pubblicherà in vita. Emerson muore il 27 aprile 1882 nella sua casa di Concord.

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