

«La Repubblica sociale non soltanto non costituì scudo alcuno rispetto al Reich, ma non svolse neppure un’azione statale e di governo capace di contrastare e di arginare il dominio tedesco, secondo un proprio disegno politico e specifiche finalità. Né avrebbe potuto vantare alcun credito a fronte di una Germania vittoriosa».
Poche dense pagine per affrontare un tema cruciale e scottante della nostra storia: la genesi della Repubblica sociale italiana e la sua breve ma intensa vicenda sotto il Reich nazista. Attraverso lo studio comparato di fonti d’archivio tedesche e italiane, l’autrice mette mano a un’originalissima ricerca sulle reali motivazioni e le prospettive politiche che indussero Mussolini a porsi a capo del nuovo governo fascista, smentendo la tesi – cara a una certa memorialistica fascista, e poi divulgata dalla pubblicistica e da una distratta storiografia – di una scelta «sacrificale» di Mussolini, per sottrarre l’Italia alla feroce vendetta tedesca. Una tesi in realtà fondata su un vero e proprio falso storico, volto a giustificare la «repubblica necessaria», ma smentito tanto dall’analisi critica e filologica della sua genesi quanto da un rigoroso confronto con le fonti. Mussolini e i suoi seguaci, stretti fra la mera parvenza di un governo e l’assenza di una possibile alternativa, sembrano muoversi in un orizzonte politico avulso dal reale, intriso di accenti irrazionalistici. I rapporti fra Mussolini e Hitler, ma anche fra il gruppo dirigente fascista e quello tedesco, rivelano il radicale contrasto «fattuale» fra un «governo che non può governare», ma che velleitariamente ambisce a un ruolo di potenza nel Nuovo ordine europeo nazista, e la volontà della Führung germanica di impiegare invece ai fini esclusivi del Reich la Repubblica di Salò. Priva in sostanza dell’effettivo esercizio della sovranità, la Rsi era condannata a una subalternità che certo non poteva consentirle di svolgere un ruolo di scudo e tantomeno di contrasto nei confronti del più forte «alleato». Una lettura tutta d’un fiato, un libro che non mancherà di suscitare dibattiti e polemiche, sempre però sulla scorta di un indiscutibile rigore storiografico.
Monica Fioravanzo
Monica Fioravanzo insegna Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Padova. Studiosa delle élites politiche nell’Italia repubblicana e dei rapporti fra Rsi e Reich nazista, ha pubblicato Nel Nuovo Ordine Europeo: documenti sulla Repubblica di Salò sotto il Terzo Reich (Padova 2000) ed Élites e generazioni politiche. Democristiani, socialisti e comunisti veneti, 1945-62 (Milano 2003).

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