

Sul finire degli anni cinquanta del secolo scorso, si avviò a Londra un acceso dibattito sollecitato dal celebre libro di Charles Snow sulle cosiddette due culture, vale a dire sull’ostilità tra scienziati e letterati, così negativa per le sorti del mondo e del sapere umano. Il dibattito è tuttora in corso e l’interrogativo sulla presunta ostilità resta aperto, ma nel frattempo ecco che è entrata di prepotenza sulla scena una nuova dicotomia, quella fra due realtà: la fattuale e la virtuale. Due realtà, dunque, in contrapposizione o forse in complementarità alle due culture? Una storia antica ma ancora oggi attuale, che si interseca con i problemi emergenti sulle due realtà: quella effettiva e quella che i mass media ci comunicano e alla quale siamo spinti a credere indipendentemente da quanto stia accadendo. Due realtà che tendono ad ampliare la distanza che sempre più le caratterizza, da quando la globalizzazione dei saperi e la rivoluzione delle alte tecnologie hanno portato alla diffusione senza più controlli della comunicazione di massa e del contesto virtuale che essa è in grado di costruire. Come restituire veridicità alla conoscenza minata dalle distorsioni indotte proprio dalle comunicazioni di massa, tipiche del mondo nel quale consumiamo la nostra esistenza? Forse ritornando al dubbio sistematico, quel dubbio che già Cartesio aveva introdotto come metodo di apprendimento per una corretta conoscenza. O andando alla riscoperta di esperienze consolidate in ambiti tradizionali – come il settore dell’edilizia, da sempre terreno di sperimentazione concreta per l’autore – che ancora oggi ci possono fornire esempi innovativi, in grado di illuminare i difficili sentieri del sapere. «Tutti noi siamo oramai sommersi da due realtà: la fattuale e la virtuale. Che fare? L’antica domanda si impone drammaticamente, e forse la soluzione del problema va ricercata in una riunificazione delle due culture attraverso una sintesi dialettica che riproponga un livello superiore di “cultura generale”, ovvero di cultura umanistica da considerare anche come espressione di un nuovo modo di comunicare».
Gianfranco Dioguardi
Gianfranco Dioguardi – fra i fondatori dell’ingegneria gestionale – ha sviluppato una costante ricerca e sperimentazione sui temi del governo organizzativo delle città e sul degrado fisico e sociale delle periferie, pubblicando diversi saggi in Italia e in Francia. Dal 1989 cavaliere del lavoro della Repubblica italiana, nel 2004, in Francia, è stato insignito della Légion d’Honneur. Il suo ultimo libro, Nuove alleanze per il Terzo millennio. Città metropolitane e periferie recuperate (Franco Angeli, Milano 2015), è stato pubblicato anche in Francia, presso le edizioni Hermann, nel 2016.

Il Mediterraneo e la parola
Viaggio, poesia, ospitalità

Storia dell'Iran
Dai primi del Novecento a oggi

Il muretto
Storie di ordinaria convivenza tra italiani e immigrati

Lavoro utile, fatica inutile
Bisogni e piaceri della vita, oltre il capitalismo

Vitelloni e giacobini
Voghera-Milano fra dopoguerra e «boom»

Insicurezza
Giustizia e ordine pubblico tra paure e pericoli

Capitalismo: lusso o risparmio?
Alla ricerca dello spirito originario

Il dialogo tra le culture
Diversità e conflitti come risorse di pace

Naufraghi della pace
Il 1945, i profughi e le memorie divise d'Europa

Indiana
Nel cuore della democrazia più complicata del mondo

Gidibì
Giulio De Benedetti. Il potere e il fascino del giornalismo