Babayaga
Raccontato da Tai-Marc Le thanh. Illustrato da Rébecca Dautremer. Traduzione italiana di Alessia Piovanello
Babayaga aveva un dente solo. Ed è probabilmente per questo che era così cattiva. Perché di cattiveria, ne aveva da vendere, questa terribile Babayaga! Fin dalla più tenera età, i suoi compagni la prendevano in giro, e nessuno, nemmeno Papayaga e Mammayaga, riuscivano a consolarla. Nonostante tutto, lei voleva somigliare agli altri bambini. E fu così che imparò a fischiare, a ruttare, a dire le bugie e soprattutto a masticare con un dente solo. Per allenarsi, si mangiò il suo cane Uauauyaga, perché, in fondo, non gli piacevano gli animali (salvo che in ragù). Ma i ragazzi continuavano a prenderla in giro e fu così che Babayaga diventò cattiva. Il tempo passava e Babayaga si sentiva molto sola. Siccome aveva un dente solo, a differenza degli altri bambini, cominciò a mangiarsene qualcuno. Trovò la cosa piuttosto gustosa e decise di diventare orchessa (con grande dispiacere di Papayaga e Mammayaga che la scacciarono via in una foresta tenebrosa, lontana dal focolare domestico). Rimase in buoni rapporti solo con la sorella Cacayaga che, per ragioni oscure, aveva deciso di cambiare nome. Babayaga non aveva nessun amico e tutti, alle sue spalle, l'avevano soprannominata Gagayaga. L'orchessa diventò ancora più cattiva. Fattasi vecchia, Babayaga, continuò a mangiarsi i bambini: torte ai marmocchi, arrosti di bimbetti ai limoni canditi, budini di mocciosi alle ulive, pancini... uauh... alla pancetta. Decise persino di aprire un ristorante: “Al bimbo arrostito”. Orchessa per vocazione, ha una sola passione: mangiare, preferibilmente i bambini belli grassi e cicciotti. Ma come si deve fare, se si è una ragazzina alta quanto tre mele (modello grosse mele belle grasse e cicciotte) e ci si ritrova rinchiusa nell'antro di Babayaga?...