
Sarah Winnemucca
Io, pellerossa
Collana: Fiabe e storie
2006, pp. XX - 236, rilegato
ISBN: 9788860360908
€ 19,80 € 18,81
«Sono nata nel 1844, ma in quale giorno preciso non saprei dire. Ero solo una bambina quando i primi bianchi arrivarono nei nostri territori. Arrivarono come leoni ruggenti e da quel momento in poi si sono comportati sempre così. Non dimenticherò mai la volta in cui arrivarono. In quel periodo, il mio popolo occupava quasi l’intero territorio oggi conosciuto come Nevada. Mio nonno era il capo di tutta la nazione paiute ed era accampato, con una piccola parte della sua tribù, vicino al lago Humboldt, quando fu avvistato un gruppo di persone provenienti dalla California…».
La letteratura e il cinema si alimentano da sempre di storie attinte all’epopea dello scontro fra yankee e indiani d’America, oggetto di innumerevoli trasfigurazioni mitiche. Io, pellerossa ci introduce a un universo sorprendente, in cui una protagonista di quegli eventi per la prima volta mette nero su bianco la sua vicenda e quella di un intero popolo, i paiute del Nevada. La consapevolezza del ruolo marginale attribuitole dalla storia in quanto nativa, e per di più donna, fu la molla che spinse Sarah Winnemucca a tentare la via della scrittura. Nacque così il racconto di una vita, che è al contempo un pezzo di letteratura e di storia americane. Dalle pagine di Winnemucca emerge lo sforzo straordinario di una donna che tenta di disegnare uno spazio possibile di convivenza tra bianchi e indiani, pur senza risparmiare nulla alle crudeltà e alla corruzione della politica del governo di Washington. «Sono nata intorno al 1844, ma in quale giorno preciso non saprei dire. Ero solo una bambina quando i primi bianchi arrivarono nei nostri territori...»: inizia così la storia di Winnemucca, e in poche righe ci troviamo in un mondo alla rovescia, dove i bianchi sono i «migranti», e tutta la loro vita è fatta di usanze e oggetti che mancano di un corrispettivo nella lingua dei nativi: «l’amico di carta» di Truckee – nonno di Sarah e importante capo indiano –, ovvero il lasciapassare guadagnato nella guerra contro il Messico; le «case viaggianti», cioè le carovane, e poi ancora la tavola, le sedie, i piatti e i bicchieri, oltre che l’immancabile fucile. Il tutto scandito da una consapevole ironia, svelata innanzitutto dall’uso dell’inglese, la lingua stessa dei dominatori. Una lettura piacevole, spiazzante e inevitabilmente drammatica.
Sarah Winnemucca
Sarah Winnemucca (1844-1891), discendente di una dinastia di grandi capi e guerrieri paiute, fin da bambina si confronta con i bianchi, divenendo la portavoce e la mediatrice tra il suo popolo e gli agenti governativi responsabili delle riserve nelle quali i paiute vengono confinati. Personaggio d’eccezione, conoscitrice di 14 fra lingue e dialetti indiani, oratrice famosa per gli oltre 400 discorsi tenuti in sedi ufficiali, è considerata una delle donne più rappresentative della storia americana.
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