
Grazia DELEDDA, Antonella ANEDDA
Come solitudine
Storie e novelle da un'isola
Collana: Fiabe e storie
2006, pp. XXXII - 348, rilegato
ISBN: 9788860360595
€ 24,50 € 23,28
Grazia Deledda è l’unica scrittrice italiana ad aver vinto il Premio Nobel, eppure la ricezione della sua opera è a tutt’oggi, se si fa eccezione per Canne al vento, più che parziale. In occasione del settantesimo anniversario della sua morte, un’antologia dei suoi racconti più belli, scelti e curati da Antonella Anedda, aiuta a riscoprire la grande autrice. Una delle voci più originali e forti nel panorama della poesia italiana contemporanea, orgogliosa della sua provenienza sarda – da quell’isola di un’isola che è la Maddalena – traccia un percorso originale e personalissimo nell’universo di scrittura di Grazia Deledda. La scelta di Antonella Anedda privilegia i racconti sardi, quasi a costruire un viaggio in una terra oggi forse perduta. Ne emerge un tessuto narrativo complesso e straordinariamente attuale. Spesso i suoi detrattori hanno dipinto Grazia Deledda come un’illetterata, che aveva qualche difficoltà con il buon uso dell’italiano. In realtà, come la scelta di Antonella Anedda mostra bene, Deledda si muove nel solco di una lingua della traduzione. L’asprezza della sua parola spesso tradisce il transito attraverso la sua lingua madre, il sardo, che si rivela la lingua del pensiero, tradotto poi nell’italiano della scrittura. Insospettatamente ritroviamo nella scrittura di Grazia Deledda un’anticipazione di alcune delle più originali esperienze artistiche e letterarie sarde contemporanee, da Maria Lai a Paolo Fresu, da Sergio Atzeni a Alberto Capitta, a Salvatore Niffoi. A completare il quadro, uno scritto di Antonella Anedda, che, con la densità della sua parola, introduce il lettore a questi racconti da un’isola. «C’è la brevità dell’isola e la distesa del mare... Guardo una delle non molte fotografie di Grazia Deledda giovane: lo sguardo scuro e obliquo è assolutamente privo di timore. L’isolamento detta fin dall’infanzia due necessità contrastanti: restare o andare. L’intensità del saluto è direttamente proporzionale allo strazio di quel distacco dalla riva…». Dallo scritto introduttivo di Antonella Anedda
Antonella Anedda
Antonella Anedda è nata e vive a Roma. Ha esordito nel 1992 con le poesie di Residenze invernali (Crocetti), seguite dalla raccolta di saggi Cosa sono gli anni (Fazi, 1997) e La luce delle cose (Feltrinelli, 2000). Con Donzelli ha pubblicato due raccolte di versi, Notti di pace occidentale (1999, Premio Montale) e Il catalogo della gioia (2003). Il suo ultimo volume di poesie, Dal balcone del corpo, è stato pubblicato da Mondadori nel 2008.
Grazia Deledda
Grazia Deledda nasce a Nuoro nel 1871. A soli 17 anni pubblica alcuni suoi scritti su una rivista di moda, e a 21 scrive il suo primo romanzo, Fior di Sardegna. Nel 1900 si trasferisce a Roma, dove vedono la luce, tra gli altri, Cenere (1904) e Canne al vento (1913), che, tradotto in tutto il mondo, le donerà grande celebrità. Nel 1926 riceve – seconda donna ad esserne insignita – il Premio Nobel per la letteratura. Nel 1937, a un anno dalla morte – avvenuta a Roma il 15 agosto 1936 – viene pubblicato il suo romanzo autobiografico, Cosima.
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